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25 novembre: Discriminazioni sul lavoro, accesso all’aborto e mobilitazioni contro la violenza- ASCOLTA

today25/11/2022

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TOSCANA- In occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, lo speciale di Novaradio sui diversi tipi di violenza: dalle discriminazioni sul lavoro all’accesso all’aborto fino alle mobilitazioni contro i femminicidi e a sostegno dei centri antiviolenza, verso la manifestazione nazionale di Non Una Di Meno a Roma.

“Il divario di genere ha un punteggio di circa 20 punti percentuale, con differenze a seconda dei settori mentre la pubblica amministrazione lo sconta meno, circa 3%, negli altri settori è più presente, soprattutto nel privato. Soprattutto la maternità è quella che fa scattare il divario di genere, ” spiega Cristina Arba, responsabile del coordinamento donne della Cgil Firenze. “Consideriamo che dal 18 ottobre le donne stanno lavorando gratuitamente fino alla fine dell’anno. Questo perché sono 73 giorni del calendario dove a causa del gender pay gap, le donne smettono di guadagnare. Questo è un dato preoccupante anche ai fini della violenza perché una donna che ha problemi economici non lascerà mai il carnefice soprattutto se ci sono figli minorenni.”

La violenza economica è uno dei quattro tipi indicati dalla Convenzione di Istanbul insieme a quella fisica, sessuale, psicologica. “Ci sono stati tantissimi casi di denunce di molestie sul luogo di lavoro,” continua Arba. “Molte donne decidono di non denunciare, lo scorso anno ne abbiamo raccolte tre, però è molto difficile che denuncino per paura di perdere il posto di lavoro.” Conclude la sindacalista: “Stiamo lavorando sulla formazione ai delegati e alle delegate sulla contrattazione di genere. Altro tema centrale è il congedo per le sopravvissute alla violenza, per allungarlo rispetto ai tre mesi previsti.”

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    25 novembre: Discriminazioni sul lavoro, accesso all’aborto e mobilitazioni contro la violenza- ASCOLTA Redazione Novaradio

Altro tema al centro è l’applicazione della legge 194 in Regione.“In Toscana la situazione è meno grave rispetto ad altre regioni italiane però il servizio di IVG è garantito a macchia di leopardo: ci sono intere zone dove non è possibile trovare strutture per abortire. Ad esempio in Versilia, su 19 ginecologi/e solo 3 non sono obiettori, a Massa su 16 ginecologi solo 1 non è obiettore” racconta ai nostri microfoni Luisa Petrucci di Libere Tutte e del coordinamento regionale toscano per l’applicazione della 194. “In questi giorni, siamo venuti a conoscenza di un altro fatto gravissimo accaduto a Pontedera, dove, com’è apparso sui giornali, una medica di medicina generale si è rifiutata di prescrivere a una sua paziente le analisi richieste dalla ginecologa per la pillola anticoncezionale dichiarandosi obiettrice di coscienza ai sensi dell’art. 9 della legge 194. Eppure la 194 prevede la possibilità, per il personale medico, di sollevare l’obiezione di coscienza solo in relazione all’IVG, ” conclude Petrucci.

Tra passi avanti compiuti in Regione, come nel caso degli aborti farmacologici realizzati in day hospital e gli anticoncezionali gratuiti fino a 25 anni di età, e le problematiche da risolvere relative all’applicazione della 194 in Toscana, raccontate dalle attiviste.

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Infine, lo speciale di Novaradio dedicato alla giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, si conclude con la mobilitazione nazionale delle attiviste di Non Una di Meno domani a Roma, che vedrà anche la partecipazione del gruppo fiorentino.

“In piazza per denunciare l’economia di guerra e la crisi ambientale e sociale che ricade sulle persone più marginali come donne, soggettività non binarie, le migranti e le trans. Il ritorno politico del trittico dio, patria e famiglia sta passando sopra tutte le istanze che portiamo avanti da sempre” dichiara Sara di Non Una di Meno Firenze ai nostri microfoni.

“In Italia c’è un femminicidio ogni 72 ore senza contare i transicidi e tutte quelle forme di violenza portano a ricoveri, denunce e richiesta di supporto. Si tratta di una violenza strutturale a cui si lega l’assenza di supporti adeguati a Firenze ad esempio esiste solo un centro antiviolenza,” conclude Sara.”Servono più risorse per i centri antiviolenza per combattere questo problema sistemico.”

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Scritto da: Redazione Novaradio


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