FIRENZE – Il “terremoto” provocato dalla vittoria di Elly Schlein e Emiliano per la segreteria nazionale e regionale del PD ha avuto riflessi anche a Firenze (dove la mozione Schlein ha ottenuto il 70%): primo effetto è stato quello di far saltare il voto in commissione sul Piano Operativo Comunale (il regolamento urbanistico) – con tanto di voci su un rimpasto di giunta e possibili dimissioni dell’assessora bonacciniana Del Re – mandando sono su tutte le furie le categorie economiche e produttive: “L’iter di uno degli atti più importanti non può essere ostaggio dei contrasti correntizi nel PD”.
A gettare acqua sul fuoco è uno degli esponenti della mozione Schlein nella giunta fiorentina, l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio, che i “boatos” politici indicano già come futuro vicesindaco: “Nessun rinvio del POC – dice stamani a Novaradio – ma il necessario approfondimento su aspetti tecnici concreti” dice. Ma la maggioranza ieri è andata in ebollizione anche su una questione marginale, la proposta del presidente del Consiglio Luca Milani di esporre su Palazzo Vecchio la bandiera della pace, osteggiata da IV: “Non ci siamo messi a litigare noi, semmai è IV che ha dei problemi a sostenere la proposta” chiosa.
Il tema però del cambio di linea politica rimane e agita le acque del PD fiorentino. “C’è bisogno di un rilancio e di una accelerazione” dice Giorgio, a partire dai temi ambientali di sua competenza. la stessa che chiedono i ragazzi di Fridays for future, oggi in piazza per il global strike, e le associazioni ambientaliste. Il rapporto “Mal’aria 2023 di Legambiente “bacchetta” Firenze, che è fuori norma per le emissioni di biossido di azoto. E così da aprile prossimo saranno fuori legge in ztl e sui viali i diesel euro 5, mentre i diesel euro 4 già lo sono: “Stiamo facendo i controlli e lavorando al ricambio dei mezzi più inquinanti” dice, e conferma che l’idea da aprile è introdurre dei divieti progressivi per anno di immatricolazione: prima quelli più vecchi, e via via (entro giugno) quelli più recenti. Ma sulle richieste di accelerar sullo scudo verde, invece frena: “Prima bisogna costruire l’infrastruttura, poi vedremo come applicare le restrizioni”
E infine sull’ampliamento di Peretola, tema su cui il neo segretario regionale PD Emiliano Fossi ha da sempre una posizione scettica, Giorgio una sfinge: “C’è un nuovo progetto, bisogna conciliare le esigenze dei favorevoli (come il sindaco di Firenze Nardella, ndr) con quelle dei contrari come il sindaco di Prato, trovando le soluzioni che soddisfino tutti”.