FIRENZE – Le politiche nazionali in difesa del reddito e del lavoro di fronte al moltiplicarsi di crisi e vertenze aziendali, l’abolizione del reddito di cittadinanza e il rischio tensioni sociali, taglio degli fondi Pnrr e relativa diminuzione di investimenti pubblici. Sono numerosi e tutti “caldi” i fronti del conflitto tra governo e CGIL, sia a livello nazionale che locale.
“Il governo è completamente afono su ogni tema di politica industriale” dice stamani a Novaradio Bernardo Marasco, segretario CGIL Firenze: “Non c’è un segnale che riguarda le crisi e in generale le politiche industriali degno di nota. Un silenzio assordante quasi a dire che il processo di regressione produttiva del nostro paese non è problematico per governo. Sia quando le aziende abbandonano impunemente il nostro territorio, sia in tutte le politiche che dovrebbero portare le aziende a reinvestire sul territorio. Un vuoto pneumatico colpevole”.
C’è poi il tema caldissimo del Reddito di cittadinanza, con 22.500 persone che anche in Toscana vedranno venir meno questo aiuto: “Abbiamo visto l’intervento che sana che cerca di sanare l’evasione fiscale, accanto a uno che toglie l’unico strumento a disposizione per il sostegno al reddito delle famiglie bisognose” senza “aver fatto un’offerta di lavoro. Il risultato è che da oggi avremo una fascia significativa di povertà abbandonata a sé stessa. Anche questa è una scelta che chiarisce il profilo del governo: classista, che tende a privilegiare i nuclei di interesse corporativi che lo votano e che lascia a se stessi gli ultimi”.
“Ad aggiungere il quadro di inadeguatezza del governo, il fatto che perdiamo investimenti” dice ancora Marasco, in riferimento alla “rimodulazione” del Pnrr che ha portato il governo a procrastinare alcuni progetti e tagliarne altri per ottenere la terza tranche. “Un esempio su tutti che riguarda Firenze: c’è un tema di costruire elementi di diritto allo studio e accesso alle abitazioni per studenti, e uno dei punti che è saltato riguarda proprio la parte degli studentati”
Un tema particolarmente caro alla CGIL è quello del turismo: settore fonte di grandi fatturati e guadagni, ma anche di un diffuso sfruttamento e “lavoro povero”. “Nel settore turistico la cosa più importate è che la regione costruisca strumenti urbanistici per governare il mercato degli affitti brevi – dice Marasco – che se è sregolato produce un mercato ricettivo ancor più destrutturato, poi è necessario riconvocare un tavolo sul turismo per normare il lavoro nel turismo, per contrastare il fenomeno di terziarizzazione dominata dal lavoro povero. Dall’altro, dobbiamo reinvestire nelle imprese e nell’industria: dobbiamo avere un territorio polivalente per avere un tessuto produttivo sano e lavoro di qualità”.