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FIRENZE – Una campagna elettorale lunga, con grande energia dedicata nel comunicare le strategie di costruzione delle coalizioni e sulle possibili alleanze; molta meno attenzione in vece è stata rivolta sui temi – sicurezza, tramvia e casa/turismo – ii gran parte dettati dai media, una generale omologazione nelle soluzioni concrete, e poco spazio alla riflessione sulle cause dei problemi (criminalità, traffico o emergenza abitativa) che si vogliono risolvere. Così la campagna elettorale per Palazzo Vecchio che si avvia alla conclusione nell’analisi di Giorgia Bulli, docente di comunicazione politica elettorale e analisi del linguaggio politico all’Università di Firenze. Funaro ha basato la sua campagna su continuità e competenza, Schmidt su “civismo e novità”, spiega Bulli stamani a a Novaradio. E avverte: “Strategie, entrambe, che presentano punti di forza e di debolezza”.
La frammentazione dell’offerta, la presenza di 10 candidati e di “terze forze” potenzialmente decisive, aggiunge poi , ha contribuito alla personalizzazione della campagna, alla scarsa varianza delle proposte soprattutto su alcuni temi” osserva Bulli, aggiungendo che l’aspettativa di un secondo turno ha indotto le terze forze a non pronunciarsi su possibili apparentamenti. E al secondo turno che succederà? “Alcune alleanze sono più probabili di altre, ma tutto dipenderà dai rapporti di forza effettivi”.