FIRENZE – La Giunta della Regione Toscana ha approvato il piano regionale del dimensionamento scolastico per il 2025-2026 ma ha sospeso i 14 accorpamenti fra istituti imposti dal Governo, e ha deciso di fare ricorso al Tar contro il Ministero dell’Istruzione che ha negato di diminuire il numero di scuole da accorpare. Secondo la Regione infatti gli accorpamenti previsti per decreto ministeriale “risultano basati su conteggi errati”. Ne abbiamo parlato proprio con l’assessora all’Istruzione della Regione Toscana Alessandra Nardini, la quale ha ribadito la sua contrarietà alla riforma in toto: “Speriamo che almeno questa volta il Tar riconosca l’illegittimità del comportamento del Ministero e la necessità di rivedere tutta questa riforma sulla organizzazione della rete scolastica, a cui vogliamo ribadire la nostra contrarietà sia nel merito che nel metodo, ha spiegato l’assessora a Novaradio, specialmente per una Regione come la nostra che negli anni si è impegnata a dimensionare correttamente, anche mediante la comprensivizzazione degli istituti del primo ciclo che sta garantendo la continuità verticale dal punto di vista pedagogico e organizzativo”.
Nello specifico la giunta regionale ha provveduto ad approvare i 14 accorpamenti previsti dal decreto interministeriale n. 127, ma ha anche stabilito, per “gravi motivi” di sospenderne in via cautelativa l’esecuzione per un termine massimo di 12 mesi, mantenendo invariato per l’anno scolastico 2025/2026 il numero di 466 istituzioni scolastiche autonome in Toscana. Tale sospensione sarà applicata fino al corretto aggiornamento annuale del contingente organico di dirigenti “ovvero fino alla risoluzione del contenzioso avviato dalla Regione nei confronti della nota del Ministero dell’Istruzione e del Merito”.