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8 Marzo, ancora troppi part time involontari per le donne toscane. Cgil Firenze: “Nel privato fino al 40% di gap salariale” – ASCOLTA

today07/03/2025

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    Cristina Arba, sportello Donna chiama Donna Cgil Firenze, 7 marzo 2025

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TOSCANA – C’è ancora molta strada da fare, anche in Toscana, per raggiungere la piena parità di diritti e opportunità nel mondo del lavoro. Secondo una recente ricerca Istat, la nostra Regione infatti mostra un tasso di part time involontario – cioè condizionato dal datore di lavoro o dall’impossibilità di conciliare i tempi di vita e lavoro –  che tra le donne è il triplo maschi e superiore alla media nazionale: il 16,4% (contro il 4,7% dei loro colleghi) a fronte di una media italiana del 15, 9%. Non rassicuranti nemmeno il dato sulla sovrastima dei tutoli di studio: il 30% delle toscane è iperqualificata per il lavoro che svolge. Meglio vanno, rispetto alla media nazionale, i dati sull’occupazione femminile (66,2% contro il 56% italiano), anche se il distacco dagli uomini rimane di oltre 20 punti, o il gap salariale (30 centesimi l’ora di differenza, contro 1,50 euro della media italiana).

“La maternità è ancora vista come un ostacolo alla carriera, e anche i datori di lavori preferiscono prendere le donne a part time perché in caso di maternità ‘perdono’ solo un lavoratore part time. Non solo: le donne che rientrano dalla maternità trovano molte difficoltà nel vedersi riconoscere il diritto a rientrare al lavoro con il full time” osserva dice Cristina Arba, responsabile dello sportello “Donna chiama donna” che da alcuni anni la Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze ha attivato per raccogliere denunce e segnalazioni di comportamenti discriminatori sul luogo di lavoro. “Le donne sono  mediamente più istruite e qualificate, ma la retribuzione e i percorsi di carriera sono bloccati. Al di là delle medie, nel settore privato al differenza di retribuzione può toccare anche il 40%” in meno dei colleghi maschi.

Lo sportello della Cgil, che a dispetto del nome è aperto  anche agli uomini ha visto crescere le segnalazioni da 60 a 80 solo nell’ultimo anno di attività: “Si va dalle donne che non capiscono perché il collega che fa il loro stesso lavoro prende di più, donne che sono state licenziate con motivazioni di facciata che scoprono poi di essere state rimpiazzate da un uomo. Oppure ancora donne che denunciano situazioni di vessazioni e mobbing, così come donne straniere che si trovano a denunciare situazioni di discriminazione ma sotto ricatto a causa del rischio di trovarsi senza lavoro non vedersi rinnovato il permesso di soggiorno”.

Sportello Donna chiama donna: Borgo de’ Greci, 3 Firenze. Orari al pubblico: mercoledì 15:30 – 17:30. Info e appuntamenti: donnachiamadonna@firenze.tosc.cgil.it. Cell:  347 6165826 ; Cell 340 580 7977.

Scritto da: Redazione Novaradio