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In Toscana mancano 5.000 infermieri. Nursind: “Servono più assunzioni e paghe più alte, altrimenti la fuga all’estero proseguirà” – ASCOLTA

today13/05/2025

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    Gianpaolo Giannoni, Nursind Toscana, 13 maggio 2025

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TOSCANA – Apprezzati dai cittadini e sempre più spesso laureati, gli infermieri chiedono buste paga adeguate e ruoli dirigenziali. Ma la realtà del loro lavoro è fatta ancora di turni massacranti, bassi stipendi ed episodi di aggressioni, anche in Toscana. Dalle cure palliative a quelle pediatriche, dai pronto soccorso alle Rsa, sono circa 400.000 gli infermieri attivi in Italia, ma rispetto al fabbisogno ne mancherebbero almeno 65 mila. E’ il quadro che emerge dal rapporto elaborato dalla Scuola Sant’Anna di Pisa per conto della Federazione nazionale degli ordini infermieristici, presentato ieri in occasione della Giornata Internazionale dell’infermiere

Anche in Toscana si lamenta una forte carenza: nonostante che i numeri siano cresciuti negli ultimi anni, sono almeno 5.000 gli infermieri che sarebbero necessari secondo le stime del sindacato Nursind, come spiega a Novaradio il segretario Giampaolo Giannoni, e la situazione non è destinata a migliorare perché, spiega ancora Giannoni, la Regione Toscana, date le ristrettezze della finanza sanitaria, ha “dato ordine” alle Asl di riportare gli organici ai livelli pre-covid. Inoltre, rimangono sul tappeto gli altri problemi: stipendi troppo bassi e carichi di lavoro alti, che hanno come conseguenza la fuga degli infermieri laureati in Italia all’estero, soprattutto Germania e Inghilterra, dove le remunerazioni sono molto più alte.

“Al governo – dice Giannoni – chiediamo, oltre al rinnovo del contratto, un commissario con poteri straordinari che renda più attrattiva la professione, investa risorse economiche sulla valorizzazione dei percorso, contrasti il demansionamento, e metta mano a politiche di conciliazione di vita-lavoro. Impossibile continuare a lavorare h24, sette giorni su sette. Ed una riforma al livello universitario. Solo così si potrà far tornare i colleghi” emigrati all’estero.

Scritto da: Redazione Novaradio