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“Basta genocidio, fermiamo Israele con azioni concrete”: sabato corteo a Firenze a 77 anni dalla “nakba” – ASCOLTA

today15/05/2025

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    Maria Ranieri e Edoardo Todaro, Firenze per la Palestina 1505024

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FIRENZE – Basta con il genocidio che dal 1948 Israele sta perpetrando sulla popolazione palestinese, Israele fa fermato con boicottaggio sanzioni e azioni concrete”. Queste le parole d’ordine della manifestazione convocata a Firenze per sabato 18 maggio prossimo, per ricordare il 77/o anniversario della “Nakba”, letteralmente per i Palestinesi “disastro”, l’esodo forzato della popolazione araba palestinese durante la guerra civile nel 1947-48 al termine del mandato israeliano.

Il corteo, con partenza alle 14.30 da piazza Santa Maria Novella e arrivo in piazza Poggi, vede l’adesione di 25 tra associazioni, sindacati e organizzazioni pro-Pal, da Firenze per la Palestina a Giovani Palestinesi, passando per Assopace Palestina e Associazione amicizia italo-palestinese, Cobas, CUB, Usb, Usi, Cpa, No Comando Nato, Lebowsky, PRC, PaP, Non una di meno, Carc, Sinistra Progetto Comune, Sanitari per Gaza, Medicina Democratica.

“La pulizia etnica della Palestina continua dal 1948 con il tacito assenso dei governi occidentali e il supporto mediatico che ha sempre giustificato ogni azione di Israele”, che oggi “per la prima volta espone ufficialmente il suo progetto di deportazione dei palestinesi dalle loro terre”, denunciano i promotori, che invitano i partecipanti e tutta l’opinione pubblica ad agire: pressioni economiche tramite le campagne di boicottaggio BDS ; denunciando l’influenza israeliana su politica e sistema mediatico; facendo pressioni su istituzioni e le aziende, affinché sia reciso ogni rapporto con Israele; con proteste, scioperi, all’interno di università e aziende, fino all’interruzione di ogni collaborazione con Israele.

A livello locale, alla sindaca di Firenze e alla giunta comunale viene chiesto di esporre la bandiera palestinese a Palazzo Vecchio, interrompere ogni relazione istituzionale ed economica con le istituzioni, le Università e le aziende israeliane, comprese quelle già in essere, e chiedere la rimozione del console di Israele., Marco Carrai, dalla Fondazione Meyer.

Scritto da: Redazione Novaradio