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“Bloccati al confine di Gaza 80 mila mq di aiuti umanitari, mentre 14.000 bambini rischiano di morire di fame”. Sabato la mobilitazione “50 mila sudari” – AUDIO / FOTOTA

today22/05/2025

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    Micaela Frulli, docente Università di Firenze, 22 maggio 2025

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Mentre nella Striscia di Gaza sono tornati i carri armati israeliani con la nuova operazione “Carri di Gedeone” i vari siti per l’accesso degli aiuti umanitari rimangono sigillati. A constatarlo di persona sono stati i partecipanti alla missione. composta dai parlamentari italiani ed europei, accademici e attivisti di associazione tra cui  l’ARCI, che nei giorni scorsi è giunta fino al valico di Rafah, tra la striscia di Gaza e l’Egitto, dove è stata bloccata dalle autorità militari di Tel Aviv.

“Ci sono 80.000 metri quadrati di magazzini e depositi in cui è stoccato materiale di varia natura destinato alla popolazione civile di casa Gaza che viene bloccato o respinto al confine dall’esercito israeliano” racconta a Novaradio Micaela Frulli docente di Diritto Internazionale all’Università di Firenze, partecipante alla missione verso Gaza: “Dalle stampelle alle tende, dalle sedie a rotelle a farmaci salvavita di cui ci sarebbe estremo bisogno. E’ impressionante l’arbitrarietà con cui si decide cosa bloccare: ad esempio tutto ciò che funziona ad energia solare o che contiene metallo, perché potrebbe essere usato per fare armi”.  “Un comportamento che – denuncia Frulli – non solo viola ogni convenzione internazionale sul diritto umanitario ma che, affamando la popolazione, configura il reato reato di genocidio: l’ONU infatti ha ricordato come nei prossimi giorni rischiano la morte 14.000 bambini gazawi”.

Intanto la mobilitazione internazionale cerca di smuovere i governi, l’Unione europea e l’intera comunità internazionale moltiplicando sforzi e iniziative, anche a livello local. Sabato prossimo una manifestazione corteo si svolgerà a Sesto Fiorentino, mentre sempre sabato una iniziativa globale, dal titolo “50.000 sudari” c e legata alla mobilitazione #lastdayofGaza, chiede a istituzioni singole cittadini di esporre delle lenzuola bianche dalle finestre dai terrazzi e dai balconi: “Hanno già aderito tantissimi Comuni, da Vicenza a Palermo” spiega Frulli: “Obiettivo è far vedere concretamente le 50.000 morti già accertate dall’inizio del conflitto e ribadire l’urgenza ai nostri governi di fermare il genocidio e lasciar passare gli aiuti umanitari”.

 

 

Scritto da: Redazione Novaradio