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Mafie in Toscana, presentato il report dell’Osservatorio regionale della legalità – ASCOLTA

today10/06/2025

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    Andrea Bigalli, presidente dell’Osservatorio

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    Fabrizio Cuneo, comandante interregionale dell’Italia centro-settentrionale della guardia di finanza

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    Fabrizio Cuneo su Prato

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FIRENZE – La Toscana ha “un tessuto produttivo economico finanziario decisamente solido ma il livello di infiltrazione delle organizzazioni criminali va tenuto d’occhio”. Lo ha ricordato Andrea Bigalli, referente di Libera Toscana e presidente dell’Osservatorio regionale della legalità, il cui report delle attività dell’ultimo triennio è stato presentato oggi a Firenze.

20 le sedute svolte e 14 le audizioni. Quattro, in sintesi le tematiche analizzate. Anzitutto la vicenda Keu: nel rapporto si ricorda come la Regione si sia costituita parte civile e abbia stanziato, per le prime bonifiche relative al percorso della Sr 429 e sui siti di Pontedera e Bucine, circa 15 milioni. “Si tratta di una vicenda che probabilmente rappresenta il più grave caso di inquinamento ambientale mai verificatosi in Toscana, nonché un ulteriore e allarmante segno della vulnerabilità del comprato della gestione dei rifiuti rispetto alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali e mafiose”, si legge nel rapporto. “Faccio un appello forte – ha detto Bigalli – affinché questo processo non finisca in prescrizione”. Altri temi trattati, la formazione e l’educazione alla cultura della legalità, le modalità di infiltrazione della criminalità nel mondo del lavoro e l’evoluzione delle mafie e della loro presenza sul territorio. “Le mafie locali appaltano alle mafie straniere alcuni servizi essenziali – spiega Bigalli – Si sa, per certo c’è un rapporto molto forte fra ‘ndrangheta e mafia albanese per quanto riguarda il narcotraffico”.

Da qui la rinnovata richiesta alla Regione Toscana “di finanziare anche tramite i lavori degli osservatori vari un rapporto serio” sui legami “fra mafie straniere, mafie italiane e comunità straniere locali. Le mafie straniere agiscono, ribadisco, sotto l’egida delle mafie nazionali e le prime vittime sono proprio le comunità straniere stesse”. Su questo aspetto, il rapporto evidenzia come un forte elemento di criticità sia rappresentato dalle difficoltà di comunicazione che possono crearsi nei rapporti con comunità straniere chiuse (cinese a Prato, bengalese ad Arezzo, pakistana nel Fiorentino).

Per quanto riguarda le attività economiche illecite in Toscana i fenomeni maggiormente preoccupanti interessano “il contesto fiorentino riferito ad gli aspetti che riguardano il turismo e la ristorazione, quello di Prato per la produzione del tessile e poi a macchia di leopardo nel settore delle violazioni di carattere ambientale”, ha detto il generale Fabrizio Cuneo, comandante interregionale dell’Italia centro-settentrionale della guardia di finanza, intervenendo a margine della presentazione del rapporto. “Non registriamo nuovi segnali – ha aggiunto – ma la costanza di quelli tradizionali che riguardano sostanzialmente il riciclaggio, le fatture per operazioni esistenti e le estorsioni”.

Con specifico riferimento al caso Prato, Cuneo ha sottolineato come la guardia di finanza abbia potenziato le attività sul territorio in più direzioni: “Anzitutto valorizzando i rapporti con l’autorità giudiziaria per poter pervenire ad un maggior numero di confische e di sequestri. Un obiettivo che tendenzialmente è stato raggiunto. Parlando di numeri, siamo intorno ai 170-200 milioni annui di proposte e sequestri effettuati. Questo tipo di iniziativa, siccome va a incidere sulle disponibilità economico-finanziarie, rappresenta un elemento di contrasto alle attività illecite, permettendo all’imprenditore sano di potersi sviluppare”. Inoltre, ha spiegato, “con riferimento ai rapporti con la Procura di Prato, abbiamo messo a punto delle procedure performanti in relazione allo specifico contesto e questo ci ha permesso, a titolo esemplificativo, di applicare le disposizioni del Codice antimafia all’evasore fiscale seriale”.

Scritto da: Redazione Novaradio