GKN; il Tribunale ordina lo sgombero della fabbrica. Il Collettivo di Fabbrica: “Il Presidio non si sgombera” – ASCOLTA

Il Tribunale di Firenze ha ordinato lo sgombero dell’ex stabilimento GKN di Campi Bisenzio, intimando a chi la occupa – gli ex operai riuniti nel Collettivo e nella Soms Insorgiamo – di lasciare l’immobile. La decisione arriva su richiesta dei i commissari giudiziali, cui viene affidata la custodia della fabbrica – e dei beni della QF a garanzia dei creditori (l’azienda un questi mesi ha accumulato qualcosa come 18 milioni di debiti) e viene attribuito anche la facoltà di avvalersi della forza pubblica per rientrare in possesso dello stabilimento – la cui proprietà nel marzo 2024 è passata dalla QF a due soggetti (Tuscany Industry Srl e Sviluppo Toscana srl) nel quadro di una non meglio precisata “operazione infra-gruppo”.

“Al di là di tutti i particolari tecnici – ha spiegato Dario Salvetti – rimane solo una questione sociale per noi. Quello è un presidio sociale in una fabbrica chiusa che va riaperta. Il tema è la riapertura della fabbrica, la ricreazione dei posti di lavoro, il pagamento di tutto il dovuto, il ricollocamento di più lavoratori e lavoratrici ex gkn possibili. Il presidio lotta per questo, quindi per quanto ci riguarda il presidio non si sgombra”.

La decisione della magistratura chiude un cerchio iniziato nel 2022 con le prime richieste di GKN di sgombero, bloccate dalla mobilitazione operaia e dalla resistenza annunciata dal Comune di Campi, e arriva nei giorni in cui si attende la decisione sempre della magistratura sulla richiesta di concordato di QF, a pochi mesi (aprile 2024) da quando l’azienda ha inviato le lettere di licenziamento collettivo per i circa 100 dipendenti rimasti in forza alla QF. Una procedura avviata e annullata per ben due volte nel corso degli ultimi 4 anni.  Siamo infatti a pochi giorni dal 4/o anniversario dal 9 luglio 2021, quando il fondo Melrose tramite mail annunciò la chiusura della GKN di Campi e il licenziamento di tutti gli allora 422 operai.

Proprio per i prossimi giorni il Collettivo di fabbrica, in occasione del 4 anno dall’inizio della loro battaglia, aveva lanciato una due giorni di mobilitazione straordinaria: l’11 luglio il concerto “Resistere per ri-esistere” dalle 18 in piazza Poggi con artisti del calibro di Piero Pelù e Bandabardò (ma anche Espana Circo Este, Mauràs, Tenore Mofire, Simone Sakatena, Dj mars, Arpioni, Spleen, Ejent), e il 12 luglio sempre in piazza Poggi dalle 10.00 la 3/a Assemblea Generale dell’azionariato popolare.