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Parchi eolici, via libera a Badia Tedalda. Legambiente: “Non impatto zero, ma necessario affrancarsi da fonti fossili” – ASCOLTA

today10/07/2025

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    Fausto Ferruzza, pres. Legambiente Toscana 10 luglio 2025

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FIRENZE – Dopo il raid di 50 persone incappucciate nel cantiere del Parco eolico del Monte Giogo in Mugello che ha portato a danni ingenti e uno stop dei lavori – la procura indaga anche per terrorismo – tiene ancora banco la discussione sui grandi impianti per le energie rinnovabili e il loro impatto ambientale. Ieri è arrivato il via libera al progetto di un altro grande Parco eolico, quello che sorgerà nel comune di Badia Tedalda, al confine tra Toscana, Emilia Romagna e Marche: l’ok c’è stato, ma ha votato contro la Sovrintendenza, e i Comuni dell’Emilia-Romagna sono contrari e annunciano ricorsi.

Contrari a queste opere ci sono realtà come Italia Nostra, Cai e altre, riunite nella Coalizione TESS (Transizione ecologica senza speculazione), che puntano il dito contro il taglio di centinaia di alberi per la costruzione dell’impianto e delle strade per il trasporto dei materiali, le criticità legate al rischio sismico e idrogeologico, alla fragilità dell’ecosistema naturale. A favore invece si è schierata Legambiente Toscana, che con il presidente regionale Fausto Ferruzza difende così il Parco eolico di Villore: “E’ un progetto utile, come tutti i progetti non hanno impatto zero, ma il piccolo sacrificio di qualche albero serve a evitare grandi sacrifici di alberi. La capacità di assorbimento parallela e corrispettiva all’energia pulita che si mette in circolo con il parco eolico di Villore corrisponde all’assorbimento di CO2 di 1.300.000 alberi”. “Ed è utile per creare energia pulita – aggiunge – e per evitare che ci siano altre tempeste Vaia, che ci siano altri eventi estremi, e che nel lungo periodo noi ci assumiamo la responsabilità storica di contrastare davvero la crisi climatica”.

Più in generale, sottolinea Ferruzza, questi impianti possono essere visti come mali minori necessari per evitarne di altri peggiori: “La necessità storica in questo momento è affrancarsi dalle fonti fossili, gas, dipendiamo dal fracking degli Stati Uniti d’America e ci sono progetti di rigassificazione ovunque. Dobbiamo smettere col carbone, e bisogna abbozzarla col petrolio. Questa è una linea tracciata inevitabile, se vogliamo curare gli interessi di lungo periodo della nostra specie”.

Scritto da: Redazione Novaradio