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Dazi Usa, l’allarme di Coldiretti Toscana: “Fino a 300 milioni di danni, l’UE tratti fino all’ultimo. E pensi più al cibo che al riarmo” – ASCOLTA

today15/07/2025

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    Angelo Corsetti, dir. Coldiretti Toscana, 15 luglio 2025

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TOSCANA – Potrebbe costare oltre 300 milioni di euro alle imprese toscane e ai consumatori Usa l’impatto dei dazi al 30% annunciati da Trump su tutti i prodotti agricoli provenienti dall’Ue dal 1° agosto. La stima è di Coldiretti Toscana, che lancia l’allarme per uno dei settori più esposti all’effetto della politica protezionistica del presidente Usa. L’export verso gli States nel 2024 ha toccato 1 miliardo di euro (un quarto del totale dell’agroalimentare).

E’ in particolare sul vino e sull’olio che Coldiretti lancia l’allarme, dato che sui prodotti enologici graverebbe un dazio complessivo del 35% circa: una percentuale data dalla somma della tariffa media del 4,3% già in vigore e della tassazione aggiuntiva (30%) in essere, salvo accordo. Ma anche per l’olio, il prodotto Made in Tuscany più venduto e richiesto in Usa, le prospettive sono molto inquietanti, secondo l’associazione di categoria. Insieme valgono il 93% di tutti i flussi agroalimentari verso gli States.

Le tensioni di questi mesi ed il clima di incertezza, ricorda Coldiretti Toscana, hanno già portato ad un calo delle esportazioni nel primo trimestre del 5,6%: i dazi al 30% avrebbero “conseguenze devastanti” sulla crescita del nostro export (+128% negli ultimi 10 anni), chiuderebbero le porte in faccia ai nostri produttori, al contempo aprendo la strada ai prodotti di “imitazione” che negli Usa hanno molte meno restrizioni. Il rischio è che, venendo meno questo mercato di sbocco fondamentale senza adeguato rimpiazzo, spiega il direttore Angelo Corsetti, molti viticoltori olivicoltori smettano di produrre del tutto, con la conseguente perdita di superficie coltivata. “Alla fine smetteremo di coltivare: avevamo un fatturato riconosciuto in termini di valore per le produzioni che portavamo dall’altra parte del mondo. Abbiamo fatto un enorme sforzo nel poter riuscire ad avere una maggiore superficie coltivabile, dobbiamo fare molta attenzione che non vengono abbandonate le produzioni storiche”.

In questa situazione si guarda alla trattative tra Usa e Ue, ma Coldiretti rimane molto critica verso l’atteggiamento finora tenuto dall’Europa e dalla presidente della Commissione von der Leyen, che manca di “coraggio e di visione strategica: “Dobbiamo continuare a trattare  fino all’ultimo momento disponibile dice Corsetti – perché noi di là non mandiamo bulloni, ma cibo. Se i rapporti diventano rapporti di forza, non riusciremo a portare a casa anche altri tipi di attività che ci occorrono, che sono anche quelli di combattere la contraffazione”. E più in generale la critica è durissima sulla politica generale della Commissione: “Von der Leyen in questi mesi ha immaginato di costituire un fondo unico per i finanziamenti in Europa che danneggerebbe enormemente la politica agricola comunitaria” che tradisce una “incapacità di immaginare qual è il futuro della comunità europea, se è un futuro di produttori di bulloni o se è un futuro di produttori di armi. In un secondo si è deciso di riarmare l’Europa e non si è fatto una riflessione opportuna su come questa Europa vada sfamata”.

Scritto da: Redazione Novaradio