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Sputnik - 3 libras - 31 luglio 2025
Angelo Betti, Fistel Cisl – 31 luglio 2025
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FIRENZE – C’è un “clima di preoccupazione” tra i lavoratori del Teatro della Toscana dopo la conferma da parte della commissione teatri del declassamento del del polo che riunisce Teatro della Pergola, Teatro Era di Pontedera e Teatro di Rifredi.
Il Comune di Firenze ha già annunciato ricorso al TAR e ai microfoni Novaradio ieri l’assessore alla cultura Bettarini ha lanciato un messaggio chiaro: “I lavoratori possono la programmazione della stagione 2020/2025 il 26 non si tocca i lavoratori possono stare tranquilli, la programmazione della Stagione 2025/26 non subirà variazioni”.
I timori per la riduzione dei fondi ministeriali e i suoi riflessi occupazionali però rimangono per i sindacati dei lavoratori, che hanno chiesto urgentemente un incontro con la presidente della fondazione Teatro della Toscana, la sindaca di Firenze Sarà Funaro, e lo stesso assessore: “Bene che la prossima Stagione non venga toccata – dichiara stamani a Novaradio Angelo Betti, Fiste Cisl – ma c’è soprattutto da capire quello che sarà il contributo per poter andare avanti non solo con la programmazione 2025-26, ma con la futura 27-28” e da capire quali saranno “i livelli lavorativi, soprattutto del personale che non è stabile”. Al Teatro della Toscana infatti, spiega Betti, “i lavoratori stabili dovrebbero essere una cinquantina di persone. Il resto, tra i 35 e 40, girano intorno con contratti a tempo determinato; seconda della produzione aumentano o diminuiscono anche questi tipi di contratti. Ma anche la stessa biglietteria, per esempio, ha un contratto a tempo indeterminato e riguarda 3/4 persone. Se la Stagione 2025-26 se non viene toccata, teoricamente il problema sarà minimo, ma su poi la stagione futura del 2026/27 e 2027/28 ancora le risposte non ci sono e non si riesce a capire come poi vorranno fare, perché comunque sia l’ammanco economico è sensibile”.
Si parla di una cifra che potrebbe oscillare tra il 10 e il 20% su un totale di 2 milioni di euro circa. Per questo i sindacati si rivolgono direttamente alla Fondazione e alle istituzioni che la sostengono – Regione, MetroCittà, Comune – per avere un incontro e chiarire se intendono sostenere il Teatro della Toscana: “Bisogna vedere se i soci sostenitori avranno intenzione di sopperire a quello che servirà” in attesa dell’esito del ricorso al TAR che anche i sindacati condividono ma che sicuramente non sarà un iter breve. Nel declassamento, sottolinea Betti, “probabilmente c’è qualcosa di politico, il problema è che appunto la politica poi va a ricadere sempre sulle teste dei lavoratori perché poi si va a parlare appunto di 90-100 persone che sono all’interno di un indotto che poi riescono a rimanere senza lavoro”. Nel frattempo serviranno risorse fresche: “Si spera che venga fatto anche alla Pergola quel che fu fatto a suo tempo per il Maggio Musicale Fiorentino e altre situazioni. Si spera anche che la Pergola vada sul solito percorso. E speriamo – conclude anche di di di vincere il ricorso, onestamente, perché il Teatro lo merita a tutti gli effetti”.
Scritto da: Redazione Novaradio
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