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Stragi naziste, il Mef blocca i risarcimenti. L’avvocato: “Fatta richiesta di pignoramento, il governo viola una norma dello Stato” – ASCOLTA

today01/09/2025

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    Jacopo Casetti, avvocato, 1 settembre 2025

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TOSCANA – Continuano le sentenze di risarcimento a favore degli eredi delle vittime delle stragi naziste, in Italia come in Toscana, ma persiste anche l’opposizione da parte delle autorità governative all’erogazione delle somme che dovrebbero essere attinte al fondo istituito dal Decreto legge 36 del 30 aprile 2022, che prevedeva di destinare 75 milioni di euro (fino al 2026) nel caso in cui la magistratura italiana avesse riconosciuto la responsabilità dello Stato Tedesco. Le cause orami sono centinaia, e decine ormai le sentenze a favore in tutta Italia, alcune delle quali relative anche alla Toscana (Pratale, Niccioleta, Civiletta valdi Chiana, Crespino sul Lamone).

“L’elemento forse in questo momento più negativo per le informazioni assunte presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze è un blocco nel pagamento degli indennizi dovuti sulla base di sentenze già passate in giudizio. Questo è il dato di aggiornamento, purtroppo, negativo che noi oggi registriamo” spiega a Novaradio l’avvocato Jacopo Casetti, che ha seguito alcuni casi di richieste di risarcimento, tra cui una relativa alla strage Pratale (Barberino – Tavernelle Valdipesa) del 23 luglio 1944. “Per una di queste posizioni – aggiunge – siamo stati costretti, e questo il dato più esorbitante in termini negativi, ad avviare la procedura esecutiva, quindi di pignoramento, nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze di di fronte alla mancata ottemperanza della sentenza di primo grado passata in giudicato”.

“Il problema oltre che le lungaggini dovute al pagamento degli indennizzi – aggiunge l’avvocato –  è a mio modo di vedere il silenzio dell’autorità governativa su questo punto” nonostante le numerose richieste di chiarimento, tra cui anche interrogazioni parlamentari: “Nonostante  la richiesta di capire qual è la disponibilità attuale del fondo che è finanziato fino a tutto il 2026, non vi è stata risposta. In questi due casi di cui le le citavo prima – spiega – il termine dei 6 mesi per pagare effettivamente l’indennizzo disposto in sentenza è ampiamente decorso, è passato quasi 1 anno e mezzo. Quindi questa è la cosa più preoccupante e va detta con estrema chiarezza: il governo sta disattendendo una norma di una legge dello Stato italiano”.

Scritto da: Redazione Novaradio