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No base militare a Pisa, una tre giorni di dibattito e mobilitazione nel Parco di San Rossore: “Si faccia chiarezza sui progetti” – ASCOLTA

today03/09/2025

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    Fausto, Movimento no Base né a Coltano né altrove, 3 settembre 2025

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PISA – Una tre giorni di dibattito e riflessione, protesta e mobilitazione, festa e socialità, per far risuonare il netto “no” alla costruzione della Base dei corpi speciali dei Carabinieri nel Parco di san Rossore, e più in generale alla logica di militarizzazione del territorio frutto delle strategia globali dell’economia del conflitto. E’ quello che avverrà nella tre giorni denominata “Difendiamo la nostra Terra dalla guerra”, organizzata e promossa per il prossimo fine settimana, dal 5 al 7 settembre, dal movimento “No base né a Coltano né altrove”, che da anni si batte contro la prospettiva di realizzazione, all’interno  del Parco e in una vicina area a Pontedera, per un investimento previsto da 520 milioni di euro. Obiettivo dichiarato: “Consolidare e allargare l’opposizione alla nuova base militare, con l’obiettivo concreto di bloccare la realizzazione, inceppare l’ingranaggio della guerra globale e costruire alternative sostenibili in una prospettiva di Pace reale a partire dal nostro territorio”.

La tre giorni si svolgerà preso il “Presidio tre Pini”, non lontano dalla zona ex CISAM che è una delle aree destinate ad accogliere le nuove strutture.  Il primo giorno sarà dedicato alla conoscenza e alla difesa del patrimonio naturale della Selva Toscana, con una tavola rotonda animata da Sondra Cerrai, autrice di “I cittadini del parco – La storia corale della lotta per il Parco Naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli ” e Linda Maggiori, giornalista e autrice di “Alberi Fermiamo la Mattanza”. Nel pomeriggio di sabato sarà dedicato all’analisi dell’Hub militare Toscano che va costituendosi tra Pisa e Livorno con i rafforzamento ad uso anche militare di porti, aeroporti, basi militari, ferrovie e canali navigabili. Domenica mattina la prospettiva si allargherà ai movimenti locali che attraverso lotte territoriali si adoperano per costruire dal basso l’opposizione alla guerra globale con la giornalista Futura D’Aprile, autrice del libro “Crisi globali e affari di piombo”, i movimenti No Tav e il No Ponte; non mancherà un momento di mobilitazione collettiva che ancora una volta si affaccerà sulle reti del Cisam per chiedere trasparenza e fermare la costruzione della nuova base. A completare il programma la cena a sostegno del Popolo Palestinese  “Sotto le stelle nel bosco” (sabato sera) il concerto a basso impatto promosso da artisti locali “Musica contro la guerra” (venerdì sera), oltre a attività di arrampicata, laboratori di costruzione di case sugli alberi, cianotipia.

Dalla tre giorni emergerà politicamente anche una forte richiesta di trasparenza, con l’invito a rendere pubblici i progetti della base per cui sono stati stanziati 8 milioni di euro” spiega Fausto, del Movimento, che mostra scetticismo sulla possibilità di un cambio di rotta della politica regionale. E ciò nonostante che il “patto Pd-M5s” siglato pochi giorni fa parli della necessità di “assicurare la vocazione pacifista del Parco” e “rivedere il Piano integrato del Parco andando a modificare le  Aree a Destinazione Antropizzata Militare”: “Quando si dice preservare il parco e le aree contigue e allo stesso tempo si parla di una base sostenibile a consumo di suolo zero, sono sostanzialmente un ossimoro che non ha sostanze e praticità. I progetti di questa base che a questo punto ci sono, sono stati finanziati, addirittura è stato dato incarico di fare la progettazione. Vediamo che un po’ di di movimento c’è. Pretendiamo che prima possibile tutti i documenti siano resi noti in maniera tale che poi non ci sia spazio per la propaganda”.

Scritto da: Redazione Novaradio