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Matelmeccanici, il segretario Fiom De Palma: “La guerra distrugge, il lavoro costruisce: priorità il rinnovo del CCNL” – ASCOLTA

today23/09/2025

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    De Palma su guerra, lavoro e rinnovo CCNL 23092025 My Recording

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    De Palma su crisi indutraieli in Toscana 23092025 My Recording

FIRENZE – “Lavoriamo per la pace” perché “quando c’è uno stato di eccezione, di guerra, poi dopo a pagarne le conseguenze sono innanzitutto le lavoratrici e lavoratori, quelli che vengono mandati in guerra, ma anche quelli che poi dopo non hanno il salario perché l’inflazione sale e le persone non hanno un potere d’acquisto che garantisca loro la vita”. Lo ha affermato Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, parlando a margine dell’assemblea regionale della Fiom Toscana oggi a Firenze. “I metalmeccanici sanno che il lavoro costruisce – ha aggiunto – e invece la guerra distrugge: sappiamo che dobbiamo scioperare, manifestare per poter garantire un futuro all’umanità. Il nostro lavoro serve a garantire un futuro all’umanità. E’ per questa ragione che c’è un legame poi stretto col rinnovo del contratto nazionale”.

Centrale per garantire stabilità e sviluppo, per De Palma il rinnovo del contratto nazionale: “Federmeccanica e Assistal sono tornati al tavolo perché i metalmeccanici hanno scioperato per 40 ore nel nostro paese”. “Noi saremo a quel tavolo con la nostra piattaforma – ha aggiunto –  in cui chiederemo che il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici sia salvaguardato a fronte dell’inflazione, e che oltre al potere d’acquisto ci sia anche un elemento in più sul salario, perché il valore che viene generato dal lavoro deve essere redistribuito alle lavoratrici e ai lavoratori”. E un messaggio anche al governo: “Il governo deve smetterla di drenare con il fiscal drag i soldi che noi contrattiamo, e deve restituire alle lavoratrici e lavoratori i soldi del loro contratto: detassi gli aumenti del contratto nazionale”.

Infine sulla situazione delle crisi in Toscana: “Le incertezze da un punto di vista industriale devono essere chiarite ai tavoli negoziali, e ci devono essere gli investimenti anche pubblici per poter garantire lo sviluppo di due settori strategici, da un lato Beko” a Siena “e dall’altro il futuro della siderurgia” a Piombino “perché senza siderurgia, vorrei ricordare, non c’è futuro per l’industria in Italia”.

Scritto da: Redazione Novaradio