News

Fine vita, Ass. Coscioni: “La sopportazione di Libera è questione di giorni, ci sono medici pronti ad atti di disobbedienza civile” – ASCOLTA

today15/10/2025

Sfondo
share close
  • cover play_arrow

    Felicetta Maltese, Ass. Coscioni – 15 ottobre 2025

*

TOSCANA – Questione di giorni. E’ arrivata al limite ultimo la capacità di sopportazione di Libera, nome di fantasia scelto dalla 55enne toscana affetta da una patologia incurabile e invalidante che da mesi chiede di poter accedere alla procedura di suicidio medicalmente assistito. A riferirlo è Felicetta Maltese dell’associazione Luca Coscioni, che da mesi assiste nella sua battaglia legale la donna, che pochi giorni fa ha lanciato un drammatico appello: “Chiedo l’aiuto di un medico per poter morire”.

Dichiarazioni che sono arrivate dopo gli esiti delle verifiche di Ministero della Salute, Iss e Consiglio Superiore di Sanità, secondo cui al momento non esiste alcun dispositivo che permetta a Libera, quasi completamente paralizzata, l’autosomministrazione del farmaco letale. Questa è infatti l’unica modalità ammessa, ha stabilito la Cosrte Costituzionale esprimendosi sul caso e invitando le autorità giudiziarie e sanitarie a fare delle verifiche specifiche.

Libera è quasi completamente paralizzata, muove soltanto gli occhi e leggermente la bocca: “Sta in un letto, perfettamente immobile e una persona deve stare sempre vicina per capire se lei ha un’esigenza, perché proprio non si può muovere per niente” raccionta a Novaradio Felicetta Maltese, dell’associazione Luca Coscioni, confermando che l’associazione sia “pronta a atti di disobbedienza civile”. Tradotto significa la disponibilità di “uno o più medici” disponibile ad assistere Libera nella somministrazione del farmaco letale, assumendosi la responsabilità di andare incontro ad un processo con l’accusa di aiuto al suicidio: “Ci sarà un medico, penso forse anche più d’uno – dice Maltese – che abbia questo coraggio civile, di disubbidire. E dimostrare che poi non è così fuori fuori legge aiutare una persona che ha già chiesto e ha già ottenuto l’autorizzazione perché ha già soddisfa tutti e quattro i criteri richiesti dalla Corte Costituzionale”. 

“I malati di patologie progressive non sanno quanto tempo avranno a disposizione – dice maltese – ed è il motivo per il quale abbiamo raccolto decine di migliaia di firme a sostegno della nostra proposta di legge popolare sull’eutanasia. Tra i pilastri c’è la certezza e la rapidità dei tempi di risposta delle autorità sanitarie, e la previsione dell’eutanasia legale nei casi come quello di Libera”. Il governo ha presentato una controproposta molto restrittiva che a sua volta è ferma in Parlamento:“Non c’è la volontà di guardare in faccia alla realtà, di guardare questa gente che soffre e farsene carico”.

Scritto da: Redazione Novaradio