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Associazione Artemisia esclusa dalla rete D.I.RE. La Presidente Baragli: “Giusto includere anche uomini, serve un cambiamento culturale” – ASCOLTA

today27/10/2025

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    Elena Baragli, pres. Ass. Artemisia – Centro Antiviolenza – 27 ottobre 2025

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TOSCANA – Non si placano le polemiche dopo la decisione, presa sabato scorso dall’assemblea del coordinamento DIRE – Donne in Rete Contro la Violenza, di escludere l’associazione “Artemisia” di Firenze, una delle realtà più note e consolidate del panorama fiorentino e toscano. La decisione, votata a larghissima maggioranza, conferma un “warning” arrivato a marzo scorso e ha all’origine la violazione, da parte di Artemisia, di uno dei principi statutari di DIRE: il divieto di ingresso all’interno delle associazioni di soci di sesso maschile.

Una scelta che non solo Artemisia non nasconde, ma rivendica come un passo necessario per agire un cambiamento nella battaglia contro la violenza alle donne e ai soggetti deboli: “La maggioranza delle nostre socie – si spiega in una nota – ha deciso riconoscere l’esistenza di un modello maschile positivo e ha scelto con coraggio perché donne e uomini siano impegnati insieme nella lotta alla violenza maschile e adulta, piuttosto che aderire alla proposta di una collaborazione con i movimenti di uomini, esterni e paralleli sulla base di identità separate”. “La natura complessa della nostra associazione – si aggiunge – ha fatto sì che da anni vi siano stati uomini impegnati in prima persona per interrompere la violenza e la sua trasmissione intergenerazionale”.

“Il nostro è atto simbolico e concreto, trasformativo” ribadisce stamani a Novaradio la presidente di Artemisia, Elena Baragli, precisando che su 100 associati, gli uomini sono 7, e che nelle strutture di assistenza e accoglienza delle vittime di violenza continueranno ad esserci solo donne. Dal punto di vista operativo, Baragli, l’attività di Artemisia va avanti: “Il nostro impegno nel camminare insieme donne e uomini proseguirà più convinto di prima, aperto a ogni confronto”.

Scritto da: Redazione Novaradio