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Saharawi, gli equilibrismi diplomatici della nuova risoluzione Onu sul Sahara Occidentale – ASCOLTA

today04/11/2025 1

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    Simone Bolognesi, pres. Città Visibili – 4 novembre 2025

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SAHARA OCCIDENTALE / ALGERIA – Con 11 sì, 3 astensioni (Russa, Cina, Pakistan) e un non voto (Algeria), il 31 ottobre scorso il Consiglio di sicurezza ONU ha approvato la risoluzione la 2797 che riguarda il futuro del Sahara Occidentale, territorio illegittimamente occupato  dal Marocco nel 1974 e che il popolo Saharawi rivendica come propria patria. La risoluzione ha rinnovato per un altro ano il mandato della missione Onu MINURSO, operante dal 1991 per facilitare il processo di pace e lo svolgimento di un referendum per l’autodeterminazione del popolo saharawi, ma ha anche affermato come il “piano di autonomia politica” proposto dal Marocco è considerata la soluzione più seria, credibile e realistica per risolvere il conflitto.

Si riconfermano due aspetti cruciali – da un lato il referendum caro alle rivendicazioni dei Saharawi e del fonte di liberazione Polisario –  dall’altro il piano di autonomia che rappresenta l’alternativa marocchina all’indipendenza del Sahara Occidentale. Ad attendere la notizia del voto del Consiglio di sicurezza le migliaia di sfollati e rifugiati saharawi che vivono nei campi tendati nel deserto algerino; con loro anche i rappresentanti dell’associazione “Città Visibili” di campi Bisenzio, affiliata Arci Firenze, che da anni è impegnata in progetti di cooperazione e sostegno alla popolazione saharawi.

“Il testo finale, frutto di tre revisioni successive nell’arco di 24 ore, è un vero e proprio esercizio di equilibrio diplomatico – spiega  il presidente di Città Visibili, Simone Bolognesi – perché da un lato le Nazioni Unite si impegnano a trovare una soluzione politica giusta e duratura sulla base del principio di autodeterminazione che sempre stato contenuto nelle risoluzioni precedenti, ma questa volta si fa un’aggiunta ulteriore perché le Nazioni Unite sostengono che si possa vedere come base realistica per una soluzione praticabile l’adozione del piano di autonomia marocchino”.

“Il contenuto – dice ancora Bolognesi – risente molto della influenza che gli Stati Uniti e del loro sostegno al piano di autonomia marocchino che con l’avvento di Trump ha trovato un importante sostenitore”. “L’apertura a questo piano di autonomia ha fatto festeggiare a Rabat i marocchini convinti di aver vinto, ma l’esultanza è infondata” perché “ribadisce che la soluzione debba avvenire nel rispetto dei principi della Carta Onu”, e quindi l’autodetermininazione del popolo Saharawi che passa attraverso il referendum.

Scritto da: Redazione Novaradio