“In Cisgiordania l’annessione è iniziata. Pronti a partire con una campagna per la liberazione di Bargouti” – ASCOLTA

 –

CALENZANO – “In questi ultimi due anni sono aumentati a dismisura i checkpoint, gli insediamenti degli stessi coloni, si parla di 60.000 coloni nuovi negli ultimi 6 mesi. In Cisgiordania l’annessione è già cominciata”. Queste le parole dell’assessore alla cooperazione del Comune di Calenzano, Marco Bonaiuti, tornato da alcuni giorni dalla missione istituzionale che ha portato in Palestina una delegazione dei 28 Comuni della Rete degli enti locali per i diritti del popolo Palestinese ad incontrare i rappresentanti delle comunità palestinesi di Hebron, Betlemme, Ramalllh e Gerusalemme.

“Ad ogni fermata dell’autobus ci sono militari che imbracciano l’M16” racconta Bonaiuti: “Nel centro di Hebron, nella città vecchia i mercati sono deserti, e al di sopra delle bancarelle vedevamo delle grate: c’erano i palazzi occupati dai coloni, e lanciavano i sassi direttamente sulle bancarelle, quindi erano schermate. Ci raccontavano che le persone non possono abbandonare la casa nemmeno per caso eccezionale, nemmeno per un funerale, perché altrimenti uscendo possono tornare e trovarla occupata”. “La mia sensazione è stata proprio di apartheid di un popolo, chiaramente quello palestinese, ostaggio della del popolo israeliano. Poca libertà, anzi poca libertà, nessuna libertà perché non possono uscire da alcune città, altrimenti perdono tutti i diritti”.

Durante gli incontri avuti con i rappresentanti eletti, la richiesta che arriva, spiega ancora Bonaiuti, è sempre la stessa: “Il sindaco di Ramallah lo ha detto a parole chiare durante il nostro incontro: non ci può essere pace senza giustizia. La pace lascerebbe tutto alla condizione attuale, con soprusi continui. I palestinesi con cui abbiamo parlato non ci hanno mai parlato di odiare gli israeliani. Vogliono la loro libertà, vogliono godere dei propri diritti che sono di vita, nel senso la libertà di muoversi, la libertà di fare quello che vogliono”.

Il “come” fare è stat al centro dell’incontro con Fawda Barguti, moglie di Marwan Barguti, da oltre 20 anni elle carceri israeliane che viene indicato come il leader politico che potrebbe tenere assieme le varie fazioni palestinesi: “Speriamo di cominciare una campagna per la sua liberazione – conclude Bonaiuti – sarebbe molto importante che la rete si faccia promotrice di questa campagna per la sua liberazione e anche di tutti gli altri staggi rimasti nelle mani di Israele”.