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Sciopero generale, il 12 dicembre Landini a Firenze. Cgil Toscana: “Diseguaglianze sempre più marcate, in piazza per combatterle” – ASCOLTA

today26/11/2025

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    Rossano Rossi, segr. Cgil Toscanai su sciopero generale 12 dicembre 2025

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    Andrea Cagioni, ricercatore Ires 26112025

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    Maurizio Brotini pres. Ires Cgil Toscana 26112025

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FIRENZE –  “Serve una svolta nelle politiche pubbliche e industriali, e per questo come Cgil siamo in mobilitazione rivendicativa verso il Governo: il 12 dicembre sarà sciopero generale contro una manovra ingiusta, con manifestazione regionale a Firenze che sarà conclusa da Maurizio Landini, per noi toscani un onore e un piacere. Facciamo anche appello alle controparti datoriali – ha aggiunto Rossi -: salari più alti, lavoro stabile, welfare inclusivo e una vera lotta al carovita. La Cgil Toscana continuerà a battersi per ridurre le disuguaglianze e restituire dignità economica e sociale a chi oggi fatica a farcela”.

Lo ha detto Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana, in occasione della presentazione dell’ultimo rapporto dell’Osservatorio permanente sui redditi individuali e sulla condizione economica delle famiglie toscane messo in piedi da Ires Toscana, Cgil Toscana e Caaf Cgil Toscana.

La ricerca, curata da Andrea Cagioni e dal titolo ‘Noi e il denaro nel tempo”, è stata realizzata a partire da 100 interviste realizzate la scorsa estate agli utenti degli sportelli CAAF Cgil a Firenze e Prato, ed evidenzia una serie di tendenze, tra cui la crescita della distanza tra lavoratori stabili e precari o con part-time involontari; la riduzione del potere d’acquisto che non permette di far quadrare i conti a fine mese; il taglio alle spese per i bisogni essenziali.

Il 55% del campione dichiara di aver tagliato le spese per salute, alimentazione o tempo libero; la soddisfazione media per la propria situazione economica attuale si ferma a 6,05 su 10, ma scende a 5,13 nel confronto con il 2022. Alla domanda su come vedono il futuro, il 39% degli intervistati parla di “stabilità”, ma i pessimisti (33%) superano gli ottimisti (28%).

“Lo studio conferma con chiarezza ciò che da tempo denunciamo: cresce la polarizzazione sociale, tra chi ha un lavoro stabile e chi vive nell’incertezza” afferma Maurizio Brotini, presidente di Ires Toscana: “Nelle fasce del lavoro povero, precario, a partita Iva con basso fatturato, a nero, l’eliminazione del reddito di cittadinanza ha comportato uno sprofondamento economico sociale ed esistenziale”. “Colmare il divario tra salario e rendita è un tema che investe la politica, sia nazionale che regionale”.

Scritto da: Redazione Novaradio