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S. Angelo a Lecore, un cadavere e una famiglia di “invisibili”. L’assessore Ballerini: “Frutto di povertà relazionale che interroga il nostro senso di comunità” ASCOLTA

today15/12/2025

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    Lorenzo Ballerini, ass. sociale Campi Bisenzio – 14122025

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CAMPI BISENZIO (FI) – Non smette di far discutere il caso del ritrovamento del cadavere di un uomo in avanzato stato di decomposizione nel baule fuori di una villetta a Sant’Angelo a Lecore, frazione di Campi Bisenzio.  Il corpo apparterrebbe a Lorenzo Paolieri: oggi avrebbe 32 anni ma in base ai primi rilievi la morte potrebbe essere deceduto anche molti anni fa: i vicini raccontano di vederlo da quando era poco più che ragazzino.

In attesa di chiarire le cause del decesso di Lorenzo Paolieri, e le ragioni dell’occultamento del corpo, nel frattempo le autorità sanitarie si sono prese carico degli altri abitanti della villetta: l’anziana madre e i due fratelli di Lorenzo, che vivevano in quella casa senza luce, senza acqua corrente e senza riscaldamento, in una condizione che i sanitari definiscono di “estrema fragilità”. Il nucleo, a quanto appreso finora, non era noto ai servizi sociali né alcuna segnalazione era arrivata alle autorità. Il sindaco di Campi, Andrea Tagliaferri, è arrivato a dire: “In quella villetta abbiamo salvato tre persone”. 

“Siamo in attesa di un quadro puntuale della loro condizione di salute per poi definire l’inserimento in una struttura di emergenza residenziale adeguata ai loro ai loro bisogni” dice a Novaradio Lorenzo Ballerini,  l’assessore al sociale di Campi Bisenzio, che rivendica la rapidità degli interventi messi in atto: “Abbiamo avuto e ricevuto la la segnalazione il venerdì mattina, e il venerdì pomeriggio la Polizia Municipale si è recata sul posto.  Io mi sono recato sul posto prima verso l’ora di cena già il venerdì e siamo ci siamo attivati con il servizio sociale professionale dell’SDS, il servizio infermieristico e con la Polizia Municipale per tornare il sabato mattina”.

Ma come è possibile che queste persone siamo rimaste così a lungo invisibili? “Siamo abituati a leggere queste situazioni come frutto della povertà economica – ragiona Ballerini – ma stiamo vivendo un’epoca di povertà anche relazionale, e questa rischia di far sprofondare situazioni in una dimensione di invisibilità. Credo che sia anche una questione di carattere veramente culturale e di costruzione anche di comunità, la sfida è intercettare chi rimane fuori da questa da questa maglia. Mi sento poter dire che non è un problema del quartiere specifico, non è un problema di Campi o di Firenze, ma di una dimensione che ci coinvolge tutti e quindi motivo per cui, insomma, tutti dovremmo interrogarci su quanto su quanto è accaduto”.

Scritto da: Redazione Novaradio