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Il movimento No Base Pisa rilancia l’operazione trasparenza: “Dalle carte un progetto devastante da 520 milioni, anche i Comuni si mobilitino” – ASCOLTA

today18/12/2025

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    Pietro De Marini, Movimento No Base – 18 dicembre 2025

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PISA – L’iter della base militare dei corpi speciali dell’esercito che si progetta di costruire nell’area ex Cisam di san Piero a Grado e a Pontedera non solo va avanti, ma ha visto una lievitazione esponenziale dei costi fino a 520 milioni di euro, in un contesto di grave mancanza di trasparenza sui progetti, le spese e l’avanzamento delle pratiche amministrative da parte delle autorità competenti.

E’ quanto denuncia il Movimento NO base di Pisa, presentando i primi risultati della con la campagna “Il buio oltre le Reti”: si tratta dei documento che sono stati consegnati al Movimento a seguito di una richiesta di accesso agli atti, assieme ad altri soggetti sociali e istituzionali, tra cui Altreconomia, Osservatorio contro la militarizzazione nelle scuole e università, Libera Pisa Giancarlo Siani,  Legambiente Pisa, ma anche dal sindaco di Calci, Valentina Ricotta, dal consigliere comunale di Pisa Ciccio Auletta e dalla consigliera comunale di Pontedera Denise Ciampi.

Già un paio di anni fa era stato fatto un accesso agli atti, ed era stato dato diniego su tutto. Questa volta invece su gran parte della documentazione richiesta è stato risposto, e conferma tutte le ipotesi che già sapevamo: una base da 140 ettari e 520 milioni di euro, un progetto devastante che distruggerà il Parco Naturale di San Rossore nella parte del Cisam e la zona della tenuta Isabella a Pontedera. C’è un passaggio molto importante tra il costo di questa base militare che doveva essere inizialmente di 72 milioni” ed è invece passato “a 520 milioni, che non viene in alcun modo giustificato. Tra l’altro la gran parte dei fondi sono fondi che provengono dal Fondo Coesione e Sviluppo del PNRR, che doveva andare in sanità e e case popolari”. “Invece – aggiunge – c’è stato dato il diniego all’accesso di documenti importanti per il cronoprogramma, la valutazione dei costi e varie altre valutazioni ambientali”, con giustificazioni generiche di “sicurezza nazionale”. “Faremo  è un’istanza di riesame – dice ancora De Marini – e continuare a sollecitare tutte le amministrazioni locali perché  prendano posizione e facciano pressione. Da questi da questi documenti emerge che ci sono stati dei tavoli di discussione anche con la Provincia, la Regione in cui hanno scelto di andare avanti: da quel momento in poi le decisioni vengono prese dal ministero, non verranno più prese in considerazione”.

Scritto da: Redazione Novaradio