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Associazione Coscioni: “Sul fine vita, la Consulta smentisce il Governo. Avanti adesso per una vera applicazione della legge” – ASCOLTA

today30/12/2025

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    Felicetta Maltese 30 dicembre 2025

FIRENZE – Non è illegittima l’intera legge toscana sul fine vita, ma solo alcune sue disposizioni violano competenze statali. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ha quindi ritenuto che nel suo complesso la legge regionale sia riconducibile all’esercizio della potestà legislativa concorrente in materia di tutela della salute e persegua la finalità di “dettare norme a carattere meramente organizzativo e procedurale, al fine di disciplinare in modo uniforme l’assistenza da parte del servizio sanitario regionale alle persone che chiedano di essere aiutate a morire”. “La Corte costituzionale riconosce alla Toscana la legittimità di legiferare sul fine vita. È un passaggio storico e un risultato politico chiaro che conferma il lavoro fatto dalla Regione Toscana, in una fase in cui lo Stato è rimasto fermo, nonostante l’invito esplicito della stessa Corte a intervenire già dal 2019” – ha commentato sui social Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana – “Siamo stati la prima Regione ad assumerci questa responsabilità, mentre il Governo chiedeva addirittura l’abrogazione della nostra legge – prosegue Giani – La sentenza dice una cosa netta: le Regioni possono e devono fare la loro parte quando sono in gioco diritti, dignità e tutele delle persone. Ora andiamo avanti, nel rispetto delle indicazioni della Corte, per rafforzare una legge che mette al centro la sanità pubblica, la responsabilità istituzionale e l’umanità. La Toscana ha indicato una strada. Sul fine vita continueremo a percorrerla, con coraggio e serietà”.

Soddisfazione anche per il segretario del PD toscano Emiliano Fossi che ha sottolineato come “La decisione della Corte costituzionale rappresenta un riconoscimento importante, ovvero che la Toscana ha operato nel pieno rispetto delle proprie competenze sul fine vita. È un passaggio storico, che chiarisce sul piano giuridico e politico la bontà del lavoro portato avanti dalla nostra Regione”.

“Trionfalismi ingiustificati” secondo invece Chiara La Porta, presidente del gruppo FdI in Consiglio regionale della Toscana per la quale “La sentenza della Corte costituzionale sul fine vita conferma che alcune significative disposizioni contenute nella legge toscana sono di competenza dello Stato e non della Regione. Bene ha fatto, quindi, il Governo a impugnarla”.

Di tenore completamente opposto le reazioni dell’Associazione Luca Coscioni: “Il Governo ha tentato di bloccare tutto, ma la Corte costituzionale ha detto no. È stato confermato che i diritti sul fine vita non possono essere congelati dall’inerzia politica: le Regioni possono e devono organizzare il Servizio sanitario per renderli effettivi. Questa sentenza smonta definitivamente la strategia del rinvio permanente. Con la decisione depositata oggi, la Consulta ha inoltre smentito in modo esplicito i Consigli regionali di Lombardia e Piemonte, che avevano invocato una pregiudiziale di costituzionalità come alibi per non discutere la legge di iniziativa popolare “Liberi Subito”, una legge che in Toscana è stata invece discussa, emendata e approvata”. Sulla sentenza abbiamo intervistato Felicetta Maltese responsabile della cellula fiorentina dell’associazione Luca Coscioni.

Scritto da: Redazione Novaradio