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Medio Oriente, stasera secondo “urlo per Gaza”. Il Collettivo GKN: “Guerre e delocalizzazioni sono frutto della stessa logica” – ASCOLTA

today18/06/2025

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    Dario Salvetti, Collettivo di fabbrica GKN, 18 giugno 2025

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FIRENZE – Un nuovo “urlo per Gaza”, per chiedere la pace lo stop ai massacri e alla guerra. È in programma per stasera alle 21:00 presso la tenda per la Palestina in Piazza Duomo a Firenze il secondo flash mob urlo per casa dalle 20:00 le “Ribelli in cor” e la Brigata sonora del collettivo ex GKN invitano tutti a portare qualcosa che faccia rumore e la propria voce per dare risonanza alla richiesta di stop al conflitto. “L’economia che ci ha portato in guerra è la stessa che ha chiusa la fabbrica” afferma Dario Salvetti, Collettivo di Fabbrica: “Oltre che opinione, dobbiamo essere rapporti di forza sociali e nell’economia. Il nostro progetto di reindustrializzazione e riconversione è alternativo a chi ci vuol far credere che dalla transizione ecologica e dalla crisi dell’automotive si esce con la riconversione bellica”.

Nel frattempo il collettivo di fabbrica ex GKN prosegue la sua battaglia per la reindustrializzazione della fabbrica, in attesa del prossimo passo dell’iter del consorzio industriale della Piana, con la predisposizione del bando per il condominio industriale. E mentre si attende la decisione del Tribunale sul concordato chiesto dalla QF, il Collettivo punta il dito invece su il comportamento tenuto in questi anni dalla azienda che evidenzierebbe  in modo chiaro l’obiettivo speculativo dell’intera operazione.

A parlare sono le cifre dei bilanci degli ultimi anni, come ad esempio il valore degli asset, ed in primis lo stabilimento di via Fratelli Cervi: nel 2020 quando si preparava la chiusura e la vendita valutato 25 milioni di euro, l’anno successivo deprezzato a 2 milioni e infine venduto per 7 milioni a due società costituite poco prima. “Un modo per depauperare un’azienda, la QF, che in quei mesi aveva deciso di indebitarsi, non pagando gli stipendi agli operai senza neppure ricorrere alla cassa integrazione” spiega ancora Salvetti.

Scritto da: Redazione Novaradio