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Carcere, l’attacco dell’ex garante Corleone: “Nordio? Peggio del ministro Rocco. Il governo usa il carcere per rassicurare i cittadini per bene” – ASCOLTA

today02/07/2025

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    Fanfani su inchiesta carcere Prato 02072025

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    Franco Corleone, Società della Ragione 02072025

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FIRENZE – “Nordio non è un garantista, si rivela un ministro peggio di Alfredo Rocco”. prole di Franco Corleone, presidente della Società della Ragione ed ex Garante dei detenuti della Toscana, a margine del convegno sui ‘Cinquant’anni di ordinamento penitenziario. Riforma e crisi del carcere In ricordo di Alessandro Margara’. “La situazione delle carceri è drammatica, non solo per il sovraffollamento – ha detto –  ma perché non c’è un’idea di che cosa debba essere il carcere, che significato possa avere se non quello di essere limitato a chi ha compiuto gravi reati di sangue, contro le donne, organizzazioni criminali, organizzazioni criminali informatiche ed economiche”. “Tutto il resto è detenzione sociale che deve uscire dal carcere“, quindi, sottolinea ancora, servono provvedimenti “di indulto, amnistia, numero chiuso, case di reinserimento sociale. Ma questo governo vuole il carcere come finta rassicurazione per i cittadini ‘per bene’ e come minaccia per gli emarginati. Ecco perché si vuole mantenere il carcere in queste condizioni. E’ una situazione che dobbiamo denunciare con forza, occorrerà una mobilitazione che assuma anche il nome di rivoluzione”.

Presente al convegno anche l’attuale garante regionale dei detenuti della Toscana, Giuseppe Fanfani, che ha sottolineato i gravi problemi di sovraffollamento di alcune carceri toscane, su tutte quelle di Sollicciano a Firenze, Prato, Livorno, Pisa e san Gimignano, a fronte di altre carceri che invece, avendo numeri assai più contenuti, mostrano problemi minori e una migliore qualità della detenzione.

A proposito di Prato, Fanfani ha anche parlato della recente inchiesta che ha coinvolto il carcere della Dogaia, che ha visto 14 detenuti indagati per aver violato il divieto di comunicazione con l’esterno, e 3 agenti con l’ipotesi di reato di corruzione. “Il carcere di Prato soffre di una ‘antipatia’ dei direttori, perché non ci vuole andare nessuno, ci stanno poco, c’è un turnover veramente elevato. Poi ci sono tre livelli di detenzione, il reparto alta sicurezza, quello di media sicurezza e i collaboranti. Tutto questo presupporrebbe una capacità di interpretazione di questa realtà e di gestione che è molto più complessa di quella che probabilmente è stata adottata, per cui non mi meraviglio che sia entrata tutta questa roba”.  “Poi se c’è anche la corruzione, quello è un fatto che purtroppo è umano – dice Fanfani – Se sono a rischio anche altre carceri? Senza dati precisi non lo si può dire”.

Scritto da: Redazione Novaradio