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Sputnik - Always I’m wrong - 1 agosto 2025
Daniela Miniero, segr Fiom Cgil Siena, 1 agosto 2025
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SIENA – Firmato mercoledì scorso al ministero del Lavoro l’accordo di chiusura di procedura di legge 234/2021 per lo stabilimento Beko di Siena – vertenza iniziata nel novembre 2024 quando la multinazionale Arçelik ha annunciato la chiusura con il licenziamento dei 299 dipendenti – nel quadro del processo di reindutrializzazione che prevede anche l’acquisto del sito da parte di Invitalia. L’intesa, siglata dall’azienda e dai sindacati dopo 7 ore di trattativa, rende possibile per i lavoratori di agganciare agli incentivi per la fuoriuscita offerti dall’azienda (90.000) anche la possibilità di usufruire all’indennità di disoccupazione (Naspi), e prevede che, all’atto della reindustrializzazione, tutti i lavoratori rimasti verranno trasferiti senza interruzione del rapporto di lavoro, mantenendo così diritti e trattamenti economici. Oggi la presentazione dell’accordo ai lavoratori, alla presenza dei rappresentanti della giunta comunale.
“Una trattativa estenuante – racconta Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil – perché questa azienda fino alla fine ha messo davanti a tutti soltanto i propri interessi: in quella bozza d’accordo c’era l’estromissione delle parti sociali” e quindi la mancata previsione di un ulteriore accordo sindacale all’atto delle reindustrializzazione: “Loro hanno una certa premura di di andare via il più velocemente possibile – die Miniero – mentre il nostro obiettivo invece è tenerli agganciati finché tutte le tutele dei lavoratori non siano mai mantenute”.
Tra queste, c’è innanzitutto la garanzia dello Stato, che tramite Invitalia ha formalizzato la proposta di acquisto dello stabilimento per rendere più attrattivo questo sito. Il che però è anche un arma a doppio taglio: “Con un sito di proprietà statale, con ammortizzatori sociali pagati dallo Stato per tutto il 2027 e con l’intenzione che il Comune ha di bonificare i 40.000 metri di tetto e farne tutti i pannelli solar, è ovvio che questo sito diventa un boccone ghiotto per eventuali pescicani. Siccome noi ‘abbiamo già dato’ – precisa Miniero – vogliamo che il soggetto che subentra abbia come priorità l’intenzione effettivamente di rilanciare l’industria a Siena”.
“La ricerca dell’investitore è affidata ad oggi a due advisor, uno della Beko e Invitalia. Ci sono già una decina di soggetti interessati, questo ce l’ha detto l’azienda al Ministero del Lavoro il 30 luglio” dice Miniero, spiegano che su questo passaggio i sindacati non sono disposti ad abbassare la guardia: “L’accordo prevede non solo il coinvolgimento delle parti sociali, ma anche che il Mimit metta il cappello anche sulla reindustrializzazione, proprio a garanzia e a tutela dei lavoratori. Credo che la mobilitazione e la lotta dei lavoratori stia pagando perché non solo ha legittimato il diritto alla continuità lavorativa, ma aver richiamato alla responsabilità sociale l’azienda e il governo dall’altro abbia creato quel quadrato contratto perfetto per poter realizzare un accordo senza precedenti”.
Scritto da: Redazione Novaradio
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