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Sputnik - Best of 2025 (finora) #5 - 8 agosto 2025
Diego Blasi, portavoce segreteria Pd Toscana – 19 agosto 2025
Marco Remaschi, segr. toscano Azione! – 19 agosto 2025
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TOSCANA – All’indomani della firma del patto tra PD e Movimento 5 Stelle in 23 punti che ha ratificato in modo formale la nascita dell’alleanza tra due forze politiche, fin qui avversarie, per le prossime elezioni regionali sotto l’egida della ricandidatura del governatore uscente Eugenio Giani, da parte dei Dem si rivendica l’importanza politica dell’accordo soprattutto come modello a livello nazionale della praticabilità del “campo largo”: “Il Partito Democratico fino a due anni fa era un partito isolato politicamente e socialmente – ricorda stamani ai microfoni a Novaradio Diego Blasi, portavoce della segreteria del Pd Toscana – e invece nei 2 anni che sono passati da quando il congresso ha rigenerato il PD sia sul piano nazionale che sul piano regionale siamo riusciti a costruire una coalizione larga, una coalizione che addirittura ha riportato dentro un perimetro che poi sarà quello che governerà la Toscana, come immagino, anche forze di opposizione: non solo il Movimento 5 Stelle, ma penso anche alla sinistra, tutte quelle forze civiche e progressiste che oggi fanno parte di una coalizione che ha l’ambizione di innovare radicalmente la Toscana”. “C’è un’innovazione molto forte sui temi ambientali – prosegue Blasi – c’è un patto sulla legalità, che sappiamo quanto è importante in questo momento la trasparenza, c’è un ragionamento forte che prova, in qualche modo, a garantire un margine anche alla precarizzazione del mercato del lavoro, la solitudine che vivono centinaia di migliaia di cittadine e cittadini in Toscana”.
Un’innovazione che sotto molti aspetti, nel documento presentato ieri, rappresentano una forte discontinuità se non una vera e propria cesura rispetto al programma finora perseguito dai Dem in Toscana: non solo per la questione più evidente – il fatto che sia stato messa nero su bianco la contrarietà del M5s all’ampliamento all’aeroporto di Peretola, ma anche su molti altri aspetti: la revisione del Piano dei rifiuti e del Piano Cave (approvato), il ritorno al rispetto della legge Marson sulla tutela del territorio e al PIT che prevede il Parco della Piana fiorentina o lo smantellamento del gassificatore di Piombino. E ancora: l’obiettivo di una gestione in house del servizio idrico (ripubblicizzazione dell’acqua), il no alla realizzazione della base militare nel parco di San Rossore e del comando Nato a Rovezzano. Punti sulla cui “cogenza” le interpretazioni sembrano differire: per la vicepresidente Paola Taverna si tratta di “impegni precisi” presi da Giani e dal Pd, per Giani di “spunti”. Anche Blasi, oggi, ridimensiona la portata delle dichiarazioni contenute del “patto”, spiegando che il programma vero e proprio arriverà più avanti: “Importante era stipulare non un programma, ma dei punti d’accordo con il Movimento Cinque Stelle, punti di contatto preliminari. Adesso avremo una vera e propria full immersion con tutte le forze della coalizione per costruire il programma che ci porterà alle elezioni di ottobre“.
D’altra parte, il portavoce della segreteria non nasconde il fatto che, al di là delle necessarie mediazioni e compromessi, l’accordo con il M5s rifletta un cambio anche sostanziale dell’atteggiamento del Pd su molte questioni: “Su un tema come la multiutility, per esempio, abbiamo già fatto una lavorazione avanzata rispetto al progetto iniziale. Dobbiamo fare un ragionamento anche in funzione del fatto che il PD come lo conoscevamo prima, quindi 5 anni fa, non c’è più. C’è un PD innovato, c’è un PD che su alcuni temi ha fatto un’elaborazione nuova, avanzata, alternativa rispetto a quelle che hanno governato 20 anni questa regione e dobbiamo tenerne conto”.
Un lavoro che si prospetta non semplice, perché molti di questi punti appaiano difficilmente digeribili ad altre forze della costituenda coalizione di centro-sinistra, ed in particolare quelle dell’ala moderata: Italia Viva e la sotto-coalizione “Avanti!” formata da Azione!, +Europa, repubblicani e Socialisti: “Ci sono molti punti che non condividiamo assolutamente” avverte Marco Remaschi, segretario toscano di Azione!, parlando stamani a Novaradio: “Bisogna capire dove troviamo le risorse finanziarie per il reddito di cittadinanza sul quale siamo fortemente contrari, come lo eravamo a livello nazionale: per le fasce più deboli si devono fare provvedimenti di altra natura”. “Sulla sanità – prosegue – ritornare alle 10 ASL vorrebbe dire avere da 2 a 3.000 amministrativi in più, e vorrei che le eventuali risorse che ci sono fossero spese nell’erogare servizi ai cittadini. Sul rigassificatore di Piombino non voglio entrare nel merito”. Sull’aeroporto, la posizione più netta: “Su Peretola è notoria la nostra posizione che siamo favorevoli all’ampliamento della pista, perché questo migliora l’aspetto della aeroportualità Toscana”.
Pur non chiudendo del tutto alla possibilità di un accordo fissa precisa paletti, e chiede al candidato governatore Giani di farsi garantire un percorso partecipato ed una a livello di coalizione per la costruzione di quello che sarà il programma definitivo: “Vorremmo – dice Remaschi – avere un tavolo comune del centrosinistra, noi aspettiamo e pensiamo che il presidente anziché fare accordi bilaterali voglia fare un tavolo comune“. Perché, ribadisce Remaschi, “se i punti del programma sono quelli che sono stati scritti su alcuni punti noi siamo assolutamente contrari.
Scritto da: Redazione Novaradio
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