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Global Sumud Flottilla, dalla Cdp di Montebeni raccolti 14.000 euro a sostegno dell’iniziativa – ASCOLTA

today28/08/2025 2

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    Paolo Adomi , Cdp La Montanina di Montebeni, 8 agosto 2025

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FIRENZE / BARCELLONA – Un mare di barche per rompere l’assedio di Gaza: è la Global Sumud Flottiglia, iniziativa della società civile internazionale: con equipaggi di 44 nazionalità diverse, centinaia di barche allestite e 30 mila persone disposte a partecipare, si annuncia come la più grande missione navale civile mai tentata, per denunciare l’isolamento e l’emergenza umanitaria.

La carovana nautica – Sumud in arabo significa resilienza perseveranza fiducia incrollabile – partirà a breve dopo settimane di preparativi. Il 31 agosto le prime barche partiranno da Genova e Barcellona, il 4 settembre il resto della flotta prenderà il largo dalle acque a sud di Lampedusa con la partecipazione di natanti anche da Tunisia e Grecia. In gran parte si tratta di piccole barche da diporto per lo più a vela.

A sostenerla, personalità come Greta Thunberg e l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau, ma all’iniziativa hanno dato il proprio sostegno materiale anche tantissime realtà di base. Tra queste anche la Casa del Popolo La Montanina di Montebeni, che nei giorni scorsi ha lanciato un appello per una raccolta fondi e che in pochissimo tempo ha raccolto diverse migliaia di euro. “Questa iniziativa invece è nata un po’ per caso, ce ne ha parlato una nostra socia” perché “un giovane di Firenze ha deciso di partecipare acquistando una barca” racconta Paolo Adomi della CDP. “In tempi veramente rapidi, ci siamo organizzati e abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi, mandando una lettera a tutti i nostri contatti”. Con risultati sorprendenti: il conto aggiornato del crowdfunding parla di 14.000 euro raccolti: “In queste ore stanno attrezzando la barca, con videocamere e collegamenti fra barche e barca in maniera tale quando avverrà il presumibile e quasi certo abbordaggio e sequestro da parte de degli israeliani, la cosa sia documentata e diffusa”.

Altre navi della flotta porteranno cibo e medicinali: “Non crediamo certo con questo di risolvere il problema della carestia a Gaza, però oltre al momento di solidarietà, l’aspetto più forte è dare un segnale politico ben preciso ai governi, principalmente ai governi europei. Specie anche al governo che purtroppo ci governa da anni, perché prenda una posizione più precisa su questa tragedia. Non serve ricoverare negli ospedali 30 o 40 bambini feriti da armi che anche noi continuiamo a mandare”.

Scritto da: Redazione Novaradio