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Regionali, “Forza del Popolo” fallisce la raccolta firme, le coalizioni in corsa rimangono tre. Il politologo Floridia: “Rischio astensione? Non credo” – ASCOLTA

today15/09/2025

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    Antonio Floridia, politologo – 15 settembre 2025

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TOSCANA – Sarà una corsa a tre e non a quattro quella per l’elezione del nuovo governatore della Toscana. Dalla consegna dei simboli delle liste e delle firme, sabato presso l’ufficio della Corte d’Appello in piazza San Marco, era saltato fuori una novità dell’ultima ora: la lista “Forza del Popolo”, autoproclamata lista ‘no vax, no euro e no war’, con candidato governatore Carlo Gilardi, ex primario di neuropsichiatria dell’ospedale di Lucca.

Oggi però nuovo colpo di scena, con l’annuncio a sorpresa: “Sono spiacente di comunicare che finisce qui la partita di Forza del Popolo nelle elezioni regionali toscane” annuncia su Telegram segretario generale del partito, Lillo Massimiliano Musso: “Le liste di Forza del Popolo – dice ancora – sono state ammesse in più circoscrizioni, ma non in numero sufficiente per partecipare alla competizione”.

E così rimangono in lizza i 3 candidati già da alcune settimane in campo: Eugenio Giani, governatore uscente, candidato per il centrosinistra e sostenuto dalle liste Partito Democratico, MoVimento5Stelle, Alleanza Verdi Sinistra (Sinistra Italiana e Europa Verde), Casa dei Riformisti (Italia Viva, +Europa,partito socialista, partito repubblicano, candidati civici); Alessandro Tomasi, candidato per il centrodestra e sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati e la lista civica “E’ ora!”; Antonella Bundu, candidata di sinistra sostenuta dalla lista “Toscana Rossa” (che presenta candidati di Rifondazione, Potere al Popolo, Possibile e liste civiche e di base).

“C’è un impianto fortemente bipolare con le principali coalizioni molto ampie”commenta il politologo Antonio Floridia, già direttore dell’Osservatorio Elettorale Regionale, che si dice però convinto che questa ampiezza non dovrebbe creare problemi di conflitto tra i partiti, anche per la possibilità di voto disgiunto. I problemi semmai ci sono all’interno di alcuni partiti, in particolare Pd e Lega: “Nel caso del PD c’è un problema di equilibri interni”, mentre per la Lega c’è il caso Vannacci “operazione che ha fatto Salvini e che si sta rivelando per molti aspetti un un corpo estraneo”.

Infine, il professor Floridia non si dice preoccupato per il rischio astensione: “Il dato più basso si registrò nel 2015 con il centrodestra diviso” e una scarsa competitività percepita dagli elettori di entrambi gli schieramenti: “Il clima politico nazionale che c’è ora credo che giocherà a favore della partecipazione”.

Scritto da: Redazione Novaradio