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“Basta guerra, Palestina libera”, a Pisa migliaia di persone in corteo. Bloccata per un’ora la FIPILI – AUDIO / FOTO

today22/09/2025

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    Luca Mangiacotti, Studenti per la Palestina Pisa 22 settembre 2025

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    Luca Mangiacotti su occupazione FIPILI e fine corteo 22092025

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PISA – Nonostante la pioggia, circa 3-4.000 persone si sono ritrovati sotto le logge del Comune di Pisa, in piazza XX Settembre, al grido di “Blocchiamo tutto, Palestina libera” per la manifestazione legata allo sciopero generale dei sindacati di base: la partecipazione era tanta che già alle 9 la folle debordava verso Ponte di Mezzo.

Il corteo si è poi mosso per le strade del centro, percorrendo i lungarni, piegando poi verso la stazione dei bus e sud fino a raggiungere la zona dell’aeroporto, dove intorno alle 11,50 il serpentone ha imboccato lo svincolo di ingresso nella SGC Firenze-Pisa-Livorno, bloccando la circolazione in direzione Livorno. Il corteo ha quindi iniziato a percorrere la superstrada, ingrossandosi nuovamente di persone, per uscire allo svincolo della Darsena pisana, dirgendosi pima verso la via Aurelia all’altezza della Saint Gobain, per poi tornare nuovamente verso piazza XX settembre. La FIPILI di fatto è rimasta bloccata per circa un’ora con forti ripercussioni sul traffico.

A scendere in piazza anche tanti studenti universitari, ed in particolare gli Studenti per la Palestina Pisa, per ribadire le loro posizioni dopo le polemiche di martedì scorso per la presunta aggressione ad un prof durante un’iniziativa pro pal a Scienze Politiche: “È un motivo più in più per essere in piazzain una città che si sta mobilitando da due anni con forza”  spiega a Novaradio Luca Mangiacotti degli Studenti pisani pro Pal, smentendo la ricostruzione mediatica dei fatti: “Gli studenti avevano chiesto di intervenire per 2 minuti e gli è stata chiusa la porta in faccia dal professore. Per il resto, c’è una denuncia verso ignoti, l’università non si è fatta carico di questo e non ci sono evidenze di un’aggressione. Di squadrismo c’è poca traccia, ma d’altronde siamo in un frame in cui l’omicidio di Charlie Keith sembra successo proprio sotto la nostra casa e si parla di crimini d’odio, trascurando il fatto che nella stessa settimana due ragazzi sono stati aggrediti, accoltellati a Roma dopo essere tornati da una manifestazione in solidarietà al popolo palestinese. Bisognerebbe far parlare più i fatti che le narrazioni che vengono costruite”.

Scritto da: Redazione Novaradio