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“Bagliori e fiamme in cielo, poi i boati”. Nonostante l’attacco nella notte, la “Flotilla” è già ripartita: “Avanti verso Gaza” – ASCOLTA

today24/09/2025

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MAR MEDITERRANEO – “Abbiamo cominciato a vedere dei bagliori nel cielo, delle fiamme in aria, inizialmente. Queste fiamme sono state seguite da dei boati, da delle esplosioni, le più vicine a neanche un centinaio di metri da noi, le più lente a quasi un miglio”. E’ il racconto di Margherita Cioppi, che si trova a bordo della nave “Karma” dell’Arci nazionale e del progetto TOM – Tutti gli occhi sul Mediterraneo, sul nuovo attacco stanotte alla Global Sumud Flotilla.

Gli attivisti denuncia un assalto con droni, granate stordenti e con sostanze urticanti, accompagnate da interferenze che hanno ostacolato le comunicazioni con le radio ad alta frequenza. Per fortuna nessuna persona risulta al momento ferita, mentre alcune barche – in particolare la “Zefiro” – hanno subito alcuni danni più seri.

A differenza di quanto inizialmente appariva, nessun attacco diretto né danni alla nave “Karma” dell’Arci nazionale, su cui viaggiano anche alcuni parlamentari e giornalisti.

Le riparazioni sono proseguite per tutta la mattinata, anche con l’ausilio “a distanza” del personale sulla terraferma, a Creta. La “carovana nautica” ha ripreso la navigazione all’alba, seppur a velocità ridotta a 5 nodi: “Rotta verso Gaza, abbiamo ancora più di 600 miglia da fare” dice Cioppi. Scoraggiati? “No, ce l’aspettavamo. Scoraggiati non direi, se non sono scoraggiati i Palestinesi che stanno sotto le bombe da più di 2 anni… Noi siamo uno strumento per diffondere l’obiettivo di rompere un assedio umanitario che c’è in Palestina. Non dal 7 ottobre, da molto prima, la Palestina non ha accesso alle proprie coste dal 2007. Per cui, ricordiamoci davvero che il punto continua a essere la rottura dell’assedio”.

Nel pomeriggio, alle 18, per fare il punto della situazione dalla nave sarà allestito un collegamento on line con tutti i Circoli e le case del Popolo che vorranno collegarsi: “Non so se in questo momento è più importante che si testimoni quello che succede in mare o se è più importante per noi vedere eh, quanto movimento c’è a terra, quanta solidarietà, quanta coesione si vede a terra non per la Sumud flotilla, ma per la Palestina”.

Scritto da: Redazione Novaradio