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Cultura a Km0 - 6 ottobre 2025
Dario Salvetti, collettivo ex Gkn, 6 ottobre 2025
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FIRENZE – In centinaia da Firenze a Roma, sabato, per la grande manifestazione per lo “Stop al genocidio” a Gaza: due pullman organizzati da ARCI e Collettivo ex Gkn, altri due organizzati dai Giovani Palestinesi, sono confluiti nella marea umana da oltre 1 milione di persone che ha invaso le strade della capitale, che ha mostrato con al forza dei corpi e delle voci, l’aspirazione alla pace e l’opposizione alle politiche di guerra. Un movimento composito e di massa, innescato dalla vicende della Flotilla e alimentato da sindacati e realtà di base, che ora è chiamato ad interrogarsi sulla direzione da prendere.
“Credo che il movimento operaio e sindacale – dice Dario Salvetti, Collettivo di fabbrica ex Gkn – oltre ad aver partecipato in maniera centrale nel blocco dei porti e nell’indizione degli scioperi generali, ora debba seriamente chiedersi come può articolare questa mobilitazione nei luoghi di lavoro su due piani. Da un lato noi dobbiamo chiedere la rottura di ogni tipo di rapporto con Israele a tutti i livelli: commesse, consegne nella logistica nelle aziende che hanno che hanno commesse, nelle vendite,. Dobbiamo fare quello che la flottiglia ha fatto in mare, noi dobbiamo fare lo stesso come equipaggio di terra. “E dall’altro – aggiunge – lato prendo atto che Landini rilancia sul 25 contro il riarmo, ma per rilanciare contro il riarmo bisogna rompere un ricatto a cui sono sottoposte le lavoratrici e lavoratori in generale. Un lavoratore entra in un luogo di lavoro per produrre il salario per sé e purtroppo ritiene impossibile applicare ciò che produce attraverso il proprio lavoro e quindi accetta di trasportare macchinari accetta di lavorare in luoghi inquinanti proprio perché singolarmente non può uscire da questo ricatto. Collettivamente abbiamo bisogno di modelli concretamente alternativi per dire che invece le fabbriche inquinanti e che producono armi possono essere sostituite da altro e in questo senso noi dalla piazza di ieri abbiamo lanciato anche un’abilitazione in solidarietà alla ex GKN per del 18 ottobre”.
Ed ecco che, per Salvetti, bisogna “mantenere il blocco e anzi estenderlo”, ma “ognuno di noi ha il proprio porto, che può essere la rottura dei legami in un’università chiedere alle alle farmacie di un comune di smettere di di commerciare farmaci israeliani, c’è la campagna di boicottaggio economico, ma anche, visto che stiamo scioperando, articolare questi scioperi in due direzioni. Primo, chiedersi nei propri luoghi di lavoro che legami si possono spezzare e secondo, prendiamo in parola questo governo. Questo governo ci rimprovera che non ci mobilitiamo abbastanza per i problemi qua; io credo che questo sia invece un grande movimento per i problemi qua, perché la Palestina oggi oggi è una bandiera universale per chiunque senta di doversi opporre ormai un livello di arbitrarietà e sopruso sulle nostre vite, di impoverimento. È la rivolta contro il diritto fino a un certo punto, cioè contro il fatto che chi sta in alto ci sta dimostrando che può fare sempre come quello che vuole sulle nostre vite e quindi articolare anche in senso sociale queste mobilitazioni e sì, anche chiedendo riconversione ecologica al posto del riarmo”.
“Il riarmo è prima di tutto un enorme come speculazione finanziaria, tant’è che le industrie belliche crescono in borsa molto di più di quanto crescano produttivamente; è nuovo debito pubblico su cui si taglieranno ulteriori pezzi di stato sociale; è ulteriore autoritarismo, soprattutto nel mondo della ricerca dove tutto dovrà essere piegato attraverso il meccanismo del cosiddetto dual use a alla ricerca bellica e quindi risorse, evidentemente non si ricercherà altro utile per la per la nostra vita e ovviamente lì idea che, invece, conti alla mano, investendo nella transizione ecologica realmente, accorciando le filiere, si possono creare milioni di posti di lavoro, creando mezzi di trasporto pubblici attraverso protezione del territorio, oggi è uscita la notizia che il 15% in più del territorio italiano è sottoposto al dissesto idrogeologico, pannelli fotovoltaici, rinnovabili, ricerca possa produrre milioni di posti di lavoro, è chiaramente un’idea che all’Europa in questo momento dà fastidio”.
Scritto da: Redazione Novaradio
Collettivo di fabbrica ex GKN Dario Salvetti manifestazione nazionale 4 ottobre 2025
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