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Referendum multiutility, mancato il raggiungimento del quorum. I promotori: “Ripartiamo dai quasi 12.000 sì all’acqua pubblica” – ASCOLTA

today10/11/2025

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    Marco Cardone, Comitato Promotore referendum – 10 novembre 2025

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EMPOLI – Non è stato raggiunto il quorum del 50%+1 degli aventi diritto al voto al referendum abrogativo comunale a Empoli (Firenze) relativo alla delibera 93/2022 del Consiglio comunale con cui il Comune aveva aderito al progetto della Multiutility, la holding toscana dei servizi pubblici nata nel 2023: i comitati promotori della consultazione volevano scongiurare sia la quotazione in Borsa sia la gestione pubblico-privata del servizio idrico. L’affluenza, questo il dato diffuso dal Comune, è stata del 28,48%, pari a 12.290 votanti.

Riguardo allo scrutinio, sempre in base ai dati forniti dal Comune, i sì sono stati il 96,61%, pari a 11.875 voti, i no il 3,02% (371), 21 le schede bianche, 25 quelle nulle. Nessuna scheda contestata. Nella mattina di oggi il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi firmerà il provvedimento ufficiale che proclama l’esito del referendum.

Il quesito chiedeva di abrogare la delibera 93/2022 con cui il Comune di Empoli aveva ceduto le proprie quote al progetto multiutility in vista delle quotazione in Borsa. Con il fallimento del referendum, la delibera rimane in piedi, e quindi Empoli non potrà – a meno di diversa decisione del Comune – staccarsi dal progetto.

Nonostante l’amarezza per l’esito finale del voto, il Comitato promotore evidenzia anche elementi positivi emersi dalla consultazione: “Al di là del libero raggiungimento del quorum, che logicamente era l’obiettivo legislativo dell’appuntamento referendario – dice a Novaradio Marco Cardone – il senso e il significato del referendum, che era quello di portare un’informazione, una consapevolezza e allargarla su vari livelli, non solo dalla cittadinanza, ma anche alla politica, sono stati tutti ampiamente raggiunti”.

Certo, non ci saranno conseguenze di carattere amministrativo, è il ragionamento, ma la mobilitazione referendaria ha accumulato un “capitale politico” da spendere in futuro: “Non abbiamo ottenuto quella libertà che speravamo, di poter decidere in modo indipendente da Firenze e Prato riguardo alla partecipazione in una futura multiutility quotata in Borsa – dice Cardone – e con questa forza acquisita sicuramente possiamo adesso e lo faremo portare la discussione a livello regionale, come già è stato avviato e accolto favorevole dda diverse forze politiche, e portandola anche soprattutto verso Firenze”.

Lo snodo sarò la riunione dell’AIT in cui si dovrà decidere la svolta verso la ripubblicizzazione di Publiacqua: “La decisione su Publiacqua è centrale, è uno spartiacque. Qui si decide sulla prima gestione scaduta, si decide quello che sarà il modello e quindi si darà un indirizzo per tutte quelle successive”. “Adesso questo dato del 97% non può essere ignorato. E’ chiaro: le persone non hanno assolutamente cambiato idea dal 2011 (anno del referendum sull’acqua pubblica, ndr), la cittadinanza ha chiaramente espresso per l’ennesima volta che le gestioni devono essere totalmente pubbliche“.

Scritto da: Redazione Novaradio