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Nuovo Ponte delle Signe, nuovo ricorso: “Inutile e dannoso, fatto solo per favorire la nuova pista di Peretola” – ASCOLTA

today27/11/2025

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    Carlo Moscardini, Cicrolo Legambiente “Di là d’Arno” – 27 novembre 2025

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SIGNA / LASTRA A SIGNA – Depositate motivazioni aggiuntive al ricorso straordinario presentato nell’agosto del 2022 al Presidente della Repubblica contro il tracciato del nuovo ponte tra Signa e Lastra a Signa, nel Fiorentino. A presentarle il Circolo Legambiente “di la’ d’Arno” di Lastra a Signa e l’associazione Vas, Vita Ambiente e Salute. I temi al centro della procedura sono stati illustrati oggi a Firenze.

Il nuovo ponte di Signa, spiegano le due associazioni, è un’opera considerata dannosa per gli ambienti perifluviali dell’Arno, si sottolinea in una nota. Il progetto avrebbe infatti un tracciato complessivo di poco meno di tre chilometri (di cui 900 metri in viadotto). In particolare, sarebbe negativamente colpita l’area protetta della rete ‘Natura 2000’, a Signa, dove vivono varie specie protette, e sarebbe distrutto il parco Fluviale di Lastra.

La presenza dei siti ambientali  tutelati dalle norme dell’UE è un punto che accomuna il “Ponte alla Signe” ad un altro progetto controverso e divisivo: quello del nuovo masterplan dell’aeroporto di Peretola, con annessa pista dilungata di 2.200 metri. Per Legambiente Lastra a Signa e VAS non è un caso, tutt’altro: “Questa è un’opera direttamente a quella dell’aeroporto” afferma Carlo Moscardini, presidente del Circolo Legambiente “di la’ d’Arno”, ed ex sindaco di Lastra a Signa dal 1991 al 1999 che aggiunge:  Era indispensabile mettersi contro perché è stato stata fatto non nell’interesse dei cittadini delle comunità di Signa e di Lastra, ma per permettere di lasciare libero uno spazio per l’ampliamento dell’aeroporto di Firenze, la cosiddetta zona area Manetti, che è dove dovrebbe sorgere il lago di compensazione”.

L’impatto ambientale non sarebbe sostenibile e, secondo le associazioni ambientaliste, non risolverebbe neanche il problema del traffico (arriverebbero infatti dalla Fi-Pi-Li tutti i mezzi pesanti su strade di normale viabilità). Infatti, sarebbe costruito più a valle della cosiddetta Bretellina che per le due associazioni aveva messo tutti d’accordo. 

Su questo tema Legambiente e Vas sottolineano che la Regione Toscana non ha dato risposta ai quesiti richiesti dal Consiglio di Stato sulla realizzazione del tracciato stradale del Ponte di Signa, da ben due anni. Perciò, si osserva ancora, gli elementi cruciali del ricorso sono stati la mancanza di dibattito pubblico e il motivo di abbandono del precedente progetto (la cosiddetta “Bretellina”) la mancanza dell’obbligatoria valutazione dell’Opzione zero, visto che la Regione con il nuovo progetto del ponte, non ha voluto cercare un’alternativa migliore sottraendosi anche al dibattito pubblico, ma come si legge dai documenti, ha omesso di rispettare gli accordi di programma sottoscritti nel 1992, dove il Parco fluviale di Lastra a Signa nato e costruito come opera di mitigazione e compensazione asservita al depuratore di San Colombano, era ed è ancora oggi un’opera immodificabile che non può essere in alcun modo toccata e/o alterata.

Scritto da: Redazione Novaradio