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Addio a Paul Ginsborg, il prof che risvegliò politica e società civile

today11/05/2022

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FIRENZE – E’ morto Paul Anthony Ginsborg, lo storico inglese naturalizzato italiano, 76 anni. L’ultimo incarico come docente universitario era stato all’Ateneo di Firenze, città dove viveva.  Già professore all’Università di Cambridge ha insegnato Storia dell’Europa contemporanea a Lettere a Firenze.

Nel primi anni del Terzo Millennio assurse a notorietà pubblica come uno dei fondatori  del “movimento dei professori” che rivitalizzò “a sinistra” la politica fiorentina  – e che ha avuto come erede diretto esperienze politiche come “Firenze Città Aperta” – e uno degli animatori dei girotondi del 2002, nato come protesta contro le leggi ad personam dell’allora governo Berlusconi.

Tra le sue pubblicazioni ‘Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica 1943-1988’, ‘L’Italia del tempo presente. Famiglia, società civile Stato. 1980-1996’, ‘Daniele Manin e la rivoluzione veneziana del 1848-49’. Nel 2003 ha pubblicato ‘Berlusconi. Ambizioni patrimoniali in una democrazia mediatica’, ‘Il tempo di cambiare’, ‘La democrazia che non c’è’ e ancora ‘Salviamo l’Italia’, ‘Famiglia Novecento’ e ‘Passioni e politica’ con Sergio Labate.

“Con Paul Ginsborg ci conoscevamo da 32 anni” ricorda l’ex senatore Pancho Pardi: “Quando venne fuori Berlusconi ci promettemmo l’un l’altro che ci saremmo dati da fare se fosse stato superato un gradino di tollerabilità”, momento che arrivò con “la fase delle leggi ‘vergogna’ da parte di Berlusconi, in particolare sulla giustizia. Il movimento in quanto tale non ha prodotto effetti di tipo organizzativo ma ha funzionato da lievito dentro la società e i suoi frutti li ha dati. Dopo l’esperienza dei girotondi, “il nostro impegno è poi proseguito – ricorda ancora -, io in Senato dal 2008 al 2013 con un’esperienza tutta all’opposizione”, e Ginsborg diventò presidente di Libertà e giustizia”.

“Sono addolorato dalla scomparsa del professor Ginsborg – ha commentato il sindaco Dario Nardella – era un uomo e uno studioso di rara levatura culturale e morale che ha saputo raccontare a noi italiani la nostra stessa storia meglio di tanti connazionali”.  “Si era sempre occupato di storia italiana contemporanea senza sconti con i protagonisti più discussi – ha aggiunto Nardella -. Il suo impegno ha spaziato anche nella politica e nella società civile e fino all’ultimo è stato un cittadino partecipe della vita di Firenze. Alla famiglia giungano le mie condoglianze più sentite e quelle dell’amministrazione”.

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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