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Disco della settimana | Big Mountain County – Somewhere Else

today03/02/2020

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Big Mountain County
“Somewhere Else”

Etichetta: Porto Records
Distribuzione: Goodfellas
Uscita: 24 gennaio 2020

 

Psych rock selvaggio e militanza live fin dai primi respiri vitali. Con questa combo esplosiva I Big Mountain County hanno guadagnato in pochi anni la ribalta internazionale con tour in giro per tutta Europa e partecipazioni trionfali a Festival quali Sziget Festival, Binic (invitati per ben due anni di fila) e Rome Psych Fest (dove la critica è stata unanime nel definirli la miglior band live dell’edizione del 2016), ai quali è seguita la ristampa del loro disco d’esordio “Breaking Sound” (Gas Vintage Records, 2015).
Il solido quartetto di stanza a Roma si presenta all’appuntamento con il secondo album in studio dopo circa un anno di quasi totale sospensione delle attività live, un periodo proficuo e ribollente che ha favorito la ricerca di una deriva creativa e la maturazione degli elementi giusti per dar vita ad una nuova fase del loro percorso. Il punto d’approdo di questo nuova navigazione è un arcipelago composito e variegato, dove le dilatazioni strumentali sanno cedere il passo a una forma canzone più strutturata, dove i testi si fanno carico di una narrazione capace di dar voce tanto a prese di posizione personali quanto ad abissi esistenziali, dove i riff killer convivono con sytnh e cori che tinteggiano melodie lunari e dove le quattro straripanti personalità sembrano finalmente trovare piena espressione. Un viaggio che sa offrire squarci di sole mediterraneo (Contèz) dopo lunghi attraversamenti desertici (Lost Summer), che ci guida da atmosfere allucinate (Dust, Somewhere Else) a sogni consapevoli (Far Away). Il tutto cadenzato dalle tipiche atmosfere danzanti e gli episodi goliardici (Just a Boy, Dancing Beam) che hanno sempre caratterizzato la produzione della band. La produzione artistica, condotta a quattro mani da Paola Mirabella (Honeybird & the birdies) e Andrea Pulcini (Persian Pelican), deve aver saputo gonfiare quelle vele a dovere.
Se uno dei punti di forza dei loro primi anni risiedeva nell’assenza di dicotomia fra le perfomance live e le sessioni di registrazione (non a caso Area Pirata Records dà alle stampe un loro interessantissimo disco live, “Anachronicle”, nel 2016), a questo giro di boa i BMC si presentano consapevoli del potenziale creativo che può esprimere il lavoro in studio e il processo produttivo e sfornano un lavoro maturo, temerario e dirompente.
Quella grande contea gipsy degli esordi oggi sembra aver cambiato pelle e solleva lo sguardo verso un orizzonte pieno di promesse.

Scritto da: Redazione Novaradio


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