Cultura

“Mutazioni” per la stagione 2019/2020 del Teatro della Toscana

today21/06/2019

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FIRENZE – L’orientamento ai giovani, l’unione tra presente e futuro, il teatro come luogo di incontro intorno al quale costruire una comunità. Sono queste le linee guida delle stagioni 2019-2020 del Teatro della Toscana, intitolate “Mutazioni”.

“Una parola scelta”, spiega il direttore Marco Giorgetti, “per raccontare la situazione in continua evoluzione di Pergola, Niccolini, Teatro Studio e Teatro Era dall’istituzione del Teatro Nazionale, ormai a metà del secondo triennio, ma anche la nostra attenzione verso i giovani e la formazione.” Ascolta >>

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    “Mutazioni” per la stagione 2019/2020 del Teatro della Toscana Redazione Novaradio

 

Capofila della programmazione rimane il Teatro della Pergola che ospiterà da ottobre ad aprile 9 prime nazionali e 13 produzioni tra classici, riletture e drammaturgia contemporanea. L’apertura della stagione (11-13 ottobre) è affidata ad un’esclusiva per l’Italia: Isabelle Huppert interprete per Robert Wilson in ‘Maty said what she said’ di Darryl Pinckney. Poi Gabriele Lavia dirige e interpreta ‘I giganti della montagna’ di Pirandello (24 ottobre-3 novembre). Tra gli spettacoli anche la versione teatrale ‘Mine vaganti’ di Ferzan Ozpetek (31 marzo-5 aprile), Maurizio Scaparro riallestisce con Pino Micol Memorie di Adriano di Yourcenar (5-10 novembre), Emanuele Gamba dirige Daniela Poggi in occasione di Emily Dickinson – Vertigine in altezza di Valeria Moretti (22-30 novembre) e Glauco Mauri e Roberto Sturno sono guidati da Andrea Baracco in Re Lear di Shakespeare (10-19 gennaio). Grande attenzione anche ai giovani e al rapporto giovani-maestri con la Compagnia de i Nuovi, gli ex studenti della scuola Orazio Costa, diretti da Giancarlo Sepe nel suo storico ‘The Dubliners’ (18/19 aprile – 28 aprile/8 maggio).

Per quanto riguarda il Teatro Era di Pontedera invece, la stagione sarà formata da compagnie e nomi della scena nazionale e internazionale con 4 prime nazionali e 6 produzioni con tra gli altri l’artista e regista Jan Fabre, la danza firmata da Lisbeth Gruwez e Claire Chevallier, dell’Odin Teatret, per arrivare agli italiani Motus, Emma Dante, Lino Musella, Pippo Delbono, Alessandro Serra.

Scritto da: Redazione Novaradio


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