Cultura

Anarchia e ’68 per la due giorni in musica al Teatro di Rifredi

today25/11/2015

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27novembre.jpg__286x166_q95_crop_upscaleFIRENZE – È in programma per venerdì 27 e sabato 28 novembre, “Rivoluzionando, l’utopia a portata di mano. Anarchia e ’68”, la due giorni dedicata a musica e impegno con tre protagoniste della ricerca musicale fiorentina: Lisetta Luchini, Chiara Riondino e Francesca Breschi.

Si comincia venerdì 27, ore 21, con “Canti d’Amore e d’Anarchia”; Lisetta Luchini, Chiara Riondino ed Eleonora Tassinari impegnate in canzoni d’amore, canti anarchici e di lotta della tradizione popolare toscana e non solo.
L’Anarchia, movimento di grandi e immortali ideali, alla fine dell’800 fu fondamentale nella lotta per il raggiungimento dei diritti delle classi più deboli. Il repertorio “anarchico” di cui si parla, e che la musica popolare ha salvato dall’oblio, è quello ispirato a Pietro Gori, elbano, autore di alcune delle più famose canzoni anarchiche, ricordiamo per tutte “Addio Lugano bella”.
Si intrecceranno con questo programma i brani appassionati dei canti d’amore o dedicati all’amore, cantati dalle donne: un antico ma sempre attuale repertorio vissuto con gli occhi e il cuore delle donne di oggi.

Sabato 28, ore 21, sarà la volta di Francesca Breschi, con Chiara Riondino e Riccardo Mori alle chitarre con “La stessa rabbia, la stessa primavera. Appunti per una rivoluzione”, questo il titolo di un viaggio sonoro intorno al ’68 per intrapeso nell’intento di ricordare, ma anche capire ed imparare.
Dalle note delle autrici: “Un viaggio nella nostra Storia recente in questo momento di sbandamento storico, politico e morale per ricordare insieme da dove siamo partiti e come sono poi andate veramente le cose… Dai primi movimenti americani contro la guerra del Vietnam scaturì qualcosa di nuovo, una speranza che, sgorgata dal petto dei giovani americani, attraversò l’oceano sfociando nel maggio francese. Nel frattempo, in altre parti del mondo, si stavano organizzando altrettanti movimenti di giovani che pagarono anche con la propria vita la voglia di giustizia sociale e di pace. Pensiamo quindi che sia necessario fare memoria anche di questi eventi ma non la vogliamo fare attraverso l’analisi storica o il giudizio ma semplicemente lasciando risuonare e facendoci attraversare dalle parole e note che accompagnarono le marce di speranza di tutti quei giovani ai quali dobbiamo ancora molto.”

www.toscanateatro.it – ingresso: posto unico € 12,00

Scritto da: Redazione Novaradio


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