News

Scure del Tar sui direttori dei musei, salve le nomine ad Uffizi e Accademia

today25/05/2017

Sfondo
share close

ROMA – Dopo l’annuncio relativo alle due sentenze che il Tar del Lazio aveva pubblicato stamattina, annullando la nomina di 6 dei 20 direttori dei super-musei, arrivati con la riforma Franceschini, arriva una terza sentenza che salva Eike Schmidt e Cecile Holberg, rispettivamente Direttore della Galleria degli Uffizi e direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze, respingendo il ricorso che riguardava la loro posizione proposto da Giovanna Damiani.
Nelle due distinte sentenze pubblicate oggi il Tar del Lazio ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per aprire le selezioni a candidati internazionali, bocciando le norme e i criteri che hanno guidato la “selezione internazionale” per la scelta dei nuovi direttori che è stato il fulcro della riforma Franceschini.
Nella terza i giudici stabiliscono che la ricorrente, non avendo potuto dimostrare “l’illegittimità della estromissione dalla ‘decina’ dei candidati idonei a concorrere alla seconda fase della complessa procedura selettiva”, non ha dunque “alcun interesse diretto alla impugnazione delle nomine”. Mentre il ricorso della stessa Damiani relativamente alla direzione dell’Accademia di Venezia, “con riferimento alla possibilità attribuita a soggetti non italiani di aspirare ad assumere funzioni dirigenziali in una pubblica amministrazione”, è stato dichiarato inammissibile tenuto conto che “è risultata vincitrice una italiana”.
La situazione sembra però invariata per gli altri direttori dei musei italiani e Franceschini sembra già pronto a dar battaglia. “Faremo subito appello al Consiglio di Stato” ha annunciato stamani Franceschini: “Sono preoccupato per la figura che l’Italia fa nel resto del mondo, e per le conseguenze pratiche perché da oggi alcuni musei sono senza direttore”. E aggiunge: “Trovo strano che la sentenza parli di stranieri quando in realtà i direttori sono europei e ciò contrasta con la Corte di Giustizia Europea e il Consiglio di Stato”
In particolare i giudizi amministrativi scrivono che, in base a quanto emerge dall’esame delle leggi in materia (ed in particolare le norme del dlg 165/2011 sul reclutamento dei dirigenti pubblici), il carattere “internazionale” della selezione dei direttori era da intendersi “solo in relazione agli ‘standard’ che devono essere perseguiti dal MIBACT in materia di musei ma non anche in relazione alle “procedure di selezione pubblica”.  Dunque il “concorsone”  delle riforma Franceschini, scrivono in una delle due sentenze “non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani in quanto nessuna norma derogatoria consentiva al MIBACT di reclutare dirigenti pubblici al di fuori delle indicazioni, tassative del decreto legislativo 165/2001”. “Se il legislatore avesse voluto estendere la platea degli aspiranti ricomprendendo anche cittadini non italiani  – si legge  lo avrebbe detto chiaramente”.
Tra gli altri profili di irregolarità segnalati dalle sentenza del TAR, una procedura definita “magmatica” che meritava un giudizio più incisivo “piuttosto che motivazioni criptiche ed involute”, e la scelta di far svolgere la prova orale ‘a porte chiuse’, laddove sarebbe stato opportuno far svolgere le prove in seduta pubblica per garantire “trasparenza, correttezza” e permettere agli altri candidati di  verificare il”corretto operare della commissione”.

Le pronunce sono state emesse dal TAR del Lazio e riguardano due distinti ricorsi presentati da due candidati esclusi contro le procedure di selezione per il direttore del Palazzo Ducale di Mantova e Galleria Estense di Modena, e contro quelle per la scelta dei direttori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, del Parco Archeologico di Paestum, del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e del Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

A presentare i ricorsi sono stati Giovanna Paolozzi Maoirca Strozzi, da novembre scorso alla guida della sovrintendenza delle belle arti di Parma e Piacenza, e da Francesco Sirano, da febbraio scorso nominato a direttore del Parco archeologico di Ercolano proprio dall’ultima “infornata” della riforma Franceschini.

Scritto da: Redazione Novaradio


Articolo precedente

Cultura

Torna il Premio Ciampi, quest’anno aperto anche ai cantautori stranieri

LIVORNO - Ha lanciato artisti come Bandabardò, La Crus, Brunori sas, Offlaga Disco Pax, Debora Petrina, Gatti Mezzi e adesso torna con un nuovo bando e una nuova edizione il Premio "Piero Ciampi-Città di Livorno" la rassegna dedicata al poeta e musicista labronico scomparso prematuramente nel 1980. Ventitreesima edizione per una manifestazione che negli anni ha portato la città ad essere un punto di riferimento importante per la canzone d'autore, […]

today24/05/2017


0%