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Primarie Pd, Zingaretti vince anche in Toscana. “Ora nuova fase” – ASCOLTA

today04/03/2019

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TOSCANA – Zingaretti fa capotto anche nella tana del lupo. Con una partecipazione consistente – quasi 160mila persone (contro le 210mila delle precedenti primarie)  – il governatore del Lazio si afferma con una larga vittoria (61,7%) anche nella patria di Renzi e delle roccaforti del renzismo più ortodosso.

A livello regionale, le somme per Martina e Giachetti dicono che il primo si attesta intorno al 20 per cento dei consensi, il secondo intorno al 17. Zingaretti vince in tutti i distretti, spaziando dal 70% a Carrara al 58% di Pistoia, ma con robusti 67-66% a Pisa, Livorno e Siena e un rotondo 62% a Firenze: nel capoluogo regionale. Persino a Rignano sull’Arno, la “casa” della famiglia Renzi, Zingaretti la spunta con 242 voti contro i 234 di Roberto Giachetti e i 131 di Maurizio Martina.

Risultati che ora, secondo molti, porteranno con sé anche in Toscana, un confronto tra le diverse anime del partito, e – al di là delle dichiarazioni di facciata – forse una resa dei conti. “Vittoria bella e netta, ha scritto su Twitter lo stesso Matteo Renzi. Adesso basta col fuoco amico: gli avversari politici non sono in casa ma al Governo”. E Maria Elena Boschi: “Il popolo delle primarie ha parlato. E noi rispetteremo questo risultato in modo leale”. Mentre il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi scrive su Facebook: “Non sono mai stato renziano, sono uscito dal PD al grido di ‘fuori, fuori’ solo perché esprimevo le mie idee critiche, non diventerò zingarettiano. Ma ora spero sia possibile dare vita a una sinistra plurale. Io sarò dalla parte che si ispira ai principi del socialismo con intento ricostruttivo e spirito inclusivo'”.

Ad esultare per un risultato che alla vigilia sembrava difficile da raggiungere sono i sostenitori di Zingaretti. “Ora serve l’apertura di una fase nuova, ha detto stamani a Novaradio la coordinatrice della campagna di Zingaretti in Toscana, Alessandra Nardini, in cui il partito deve aprirsi al dialogo con le forze esterne, alla società civile che ha risposto con la partecipazione ai gazebo, ma anche alle associazioni, ai movimenti, ai sindacati”. Un avvertimento anche alla segretaria Pd, la renzianissima Bonafé: “L’autosufficienza è finita, ora serve un cambiamento radicale. E benché Nardini affermi che sono le politiche a dover cambiare, su sviluppo, lavoro, lotta alla marginalità economica, rifiuti e ambiente, anche di nomi si parlerà: e così il confronto si sposterà a breve ma soprattutto della composizione delle liste elettorali per le europee e le comunali di maggio, Firenze compresa.

>>> Ascolta l’intervista a Alessandra Nardini, coordinatrice regionale della campagna delle primarie Zingaretti

Scritto da: Redazione Novaradio


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