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Estrema destra, i 12 indagati volevano far esplodere la moschea di Colle Val d’Elsa

today12/11/2019

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SIENA – Avrebbero progettato, salvo poi rinunciare, di far esplodere la moschea di Colle Val d’Elsa (Siena) ipotizzando di far saltare la condotta del gas ma avrebbero desistito temendo di esser scoperti dalla polizia.

Questa una delle accuse rivolte nei confronti delle 12 persone, appartenenti agli ambienti dell’estremismo di destra, interessate stamani da una serie di perquisizioni condotte nel senese nel quadro di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Firenze. “Aveva già portato le mappe, gli si voleva far saltare il coso col gas così saltava tutto”, si sente dire in un’intercettazione”. Poi il progetto sarebbe stato bloccato.in un’altra intercettazione si sente dire: “Fermi ragazzi fermi, fermi tutti, come ci si muove siamo guardati a vista”.

Tra gli indagati, tutti incensurati, figurano anche tre dipendenti della banca Monte dei Paschi di Siena: sono accusati di detenzione abusiva di armi o esplosivi aggravata dalla finalità del terrorismo. Le intercettazioni hanno rivelato l’intenzione di costituire una ‘guardia nazionale repubblicana’ in grado di garantire la sicurezza “armi alla mano” per fare “giustizia sommaria”.

“Al momento non abbiamo riscontri di correlazioni con formazioni politiche di estrema destra già esistenti” ha detto il procuratore capo di Firenze e della Dda Giuseppe Creazzo: “La perquisizione – ha aggiunto – è il primo atto di un’inchiesta da sviluppare”.

Il blitz compiuto dalle forze dell’ordine con il supporto degli artificieri, ha portato al rinvenimento e al sequestro, tra le altre cose, di ordigni bellici della Seconda Guerra Mondiale, polvere da sparo, tritolo e silenziatori per armi costruiti artigianalmente.

Nel garage di uno degli indagati, un 60enne dipendente di Mps, sarebbero state trovate bottiglie riempite con polvere da sparo ricavata svuotando alcune bombe del secondo conflitto mondiale rinvenute sottoterra. L’uomo avrebbe anche postato sui social foto che lo ritraggono con una divisa mimetica con le mostrine delle ‘Ss’ tedesche, in sella a un side-car militare. In altra foto, indossa una mimetica e imbraccia un lanciarazzi; in un’altra è ritratto dove fu fucilato Benito Mussolini mentre con la mano fa il gesto di sparare a un cartello dell’Anpi. Avrebbe anche costituito sui social un gruppo dal nome “Ritorneremo”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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