FIRENZE – Dopo alcune settimane di riorganizzazione, parte anche anche nelle carceri fiorentine la didattica a distanza in teleconferenza. Grazie alla collaborazione tra direzione del carcere, garante dei detenuti, educatori e insegnanti e di tutto il personale carcerario, per circa 50 detenuti di Sollicciano da alcuni giorni sono ripartite le lezioni “frontali”.
Le virgolette sono d’obbligo, perché in realtà i docenti tengono la lezione in video conferenza, e i detenuti-alunni seguono con le LIM (lavagne interattive multimediali), mantendendo le distanze di sicurezza tra di loro. Però si tratta di un passo in avanti enorme, visto che finora le attività didattiche erano state svolte solo con l’invio di fotocopie. Le lezioni sono state riorganizzate per durata e orario. “Quaranta minuti anziché 1 ora, e spalmate su un arco orario maggiore” spiega Claudio Pedron, responsabile delle attività didattiche di Sollicciano: “Questo perché l’attenzione in classe è fisiologicamente minore, e c’è la necessità di conciliare le esigenze di distanziamento e apprendimento negli spazi disponibili. la risposta dei detenuti è stata molto positiva, anche considerando che è in corso il ramadan, che per tanti detenuti musulmani coincide con una riduzione di molte attività”.
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Sono state riattivate in questo modo le lezioni di gran parte del percorso di studio: le scuole medie – 2 sezioni maschili e una femminile – gestite da CPIA1 Firenze (Centro per l’istruzione degli adulti), ma anche le “superiori” con i percorsi organizzati in carcere dagli istituti Russel Newton e Sassetti. Nel frattempo si lavora perché le lezioni “in teleconferenza” con LIM ripartano a breve anche nel carcere minorile, mentre maggiore difficoltà si incontrano nel ripartire con le lezioni dell’italiano base per stranieri: “Per chi ha difficoltà anche solo a capire, oltre che scrivere l’italiano – spiega Pedron – è più difficile seguire una lezione in modalità remota”