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Nel 2020 oltre 54 mila famiglie toscane povere, ma senza welfare sarebbero state 100 mila – ASCOLTA

today10/02/2022

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TOSCANA –  Nell’anno del Covid, un milione di cittadini toscani, quasi uno su tre, hanno ricevuto interventi di sostegno al reddito. Grazie a questi interventi, e nonostante la grave congiuntura economica conseguente alla pandemia, la percentuale dei toscani in condizioni di povertà assoluta ha avuto una crescita molto contenuta, passando dal 3,2 al 3,3%. Il persistere della pandemia ha comunque determinato un peggioramento delle condizioni economiche di tante famiglie: il 13% dei toscani percepisce la propria condizione come povera, l’8% dei nuclei sostiene di avere difficoltà ad arrivare a fine mese.

Questi sono solo alcuni dei dati che emergono dal quinto rapporto su “Povertà e inclusione sociale in Toscana”, frutto della collaborazione tra Osservatorio Sociale Regionale, ANCI Toscana, IRPET, Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, Università di Siena e Caritas Toscana.

Il rapporto è stato presentato oggi a Firenze con un evento online cui hanno partecipato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli. “A due anni dal suo inizio – ha proseguito l’assessora – le conseguenze sociali ed economiche della pandemia continuano a farsi sentire. Proprio per questo dobbiamo insistere nell’orientare tutte le nostre azioni verso tutte le possibili povertà, e determinante è il lavoro sinergico con le realtà e le istituzioni presenti sui territori, con i Comuni, con i servizi di carattere sociale e sociosanitario, con gli enti del Terzo Settore.

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    Nel 2020 oltre 54 mila famiglie toscane povere, ma senza welfare sarebbero state 100 mila – ASCOLTA Redazione Novaradio

Secondo i dati del rapporto, sono oltre 98 mila (il 5,9% del totale) le famiglie toscane che senza interventi di sostegno al reddito si sarebbero trovate in povertà assoluta a seguito del Covid, e grazie alle misure di intervento sono riuscite a scongiurare questo scenario, riducendo questo numero di oltre 40.000 unità: e così nel 2020 le famiglie povere sono state 54.767, pari al 3,3%. Un risultato che va visto anche alla luce della forte contrazione (-12%) del Pil toscano nel 2020. I più colpiti dalla crisi  i single e le famiglie numerose. Le province con maggior presenza di famiglie in difficoltà sono Massa Carrara, Lucca e Firenze.

Tra le misure ad hoc che hanno contribuito a mitigare gli effetti economici della pandemia, vi sono la Cassa integrazione guadagni (Cig), le indennità una tantum e il Reddito di emergenza (Rem). Particolarmente importante in questa congiuntura anche il ruolo svolto dal Reddito di cittadinanza che era stato istituito un anno prima della pandemia:  ha ridotto la povertà in Toscana di 0,7 punti percentuali nel 2019 e di un punto nel 2020. Incerti gli effetti sul lavoro: il 37% dei beneficiari di Rdc che hanno fatto domanda per la prima volta a marzo, aprile o maggio 2019 risulta ancora percepire il beneficio dopo 18 mesi ed i beneficiari di Rdc tenuti alla stipula del Patto per il Lavoro lavorano solo 0,6 giorni al mese in più rispetto a quanto avrebbero lavorato in assenza della misura. Nonostante questo secondo l’assessora Spinelli, non sono giustificate le critiche della politica che vorrebbe il RdC inutile e da cancellare

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Altro indice delle difficoltà vissute da vasti strati della popolazione viene da alcuni indicatori presentati nel Rapporto in relazione agli aiuti alimentari per le fasce più indigenti: tra il 2019 e il 2021 l’aiuto alimentare in Toscana è cresciuto del 13,3%; nel 2020, in Toscana sono stati distribuiti generi alimentari per un valore di 3,9 milioni di euro.

Scritto da: Redazione Novaradio


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