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Ucraina, alberghi toscani aperti ai profughi, “ma la guerra rallenta le prenotazioni”

today02/03/2022

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FIRENZE – Sono circa 50 in tutta la Toscana gli alberghi che si mettono a disposizione della Regione per ospitare i profughi Ucraini attesi nei prossimi giorni. Si tratta in buona parte di ex alberghi saniteri che hanno deciso, almeno fino a quando non ci sarà una ripresa certa dei flussi turistici, di mettersi a disposizione della comunità. Ad annunciarlo ieri il presidente della Regione Giani.

“Per ora non c’è una presenza programmata di arrivi – ha detto Giani -, anzi la percezione che abbiamo è che ci troveremo profughi senza nemmeno capire da quali canali saranno arrivati, quindi dobbiamo essere pronti. Mettiamo a disposizione gli alberghi sanitari che avevamo predisposto per il Covid e che hanno ancora un rapporto di convezione con noi e che possono essere usati quando arriveranno i profughi”. La Toscana sta anche lavorando, ha aggiunto Giani, per “una disponibilità di accoglienza per gli studenti ucraini grazie alle strutture di diritto alla studio delle facoltà universitarie. Questo lo disciplineremo in base alle persone che potranno arrivare”. Per il momento, ha concluso Giani, “è arrivata una trentina di persone avendo come riferimento famiglie ucraine”. Sul tema dei profughi è in programma per oggi una riunione delle Regioni italiane con la Protezione civile nella quale, ha spiegato, si discuterà “un documento comune da parte delle Regioni che hanno un atteggiamento di massima unità su accoglienza e aiuti”.

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    Ucraina, alberghi toscani aperti ai profughi, “ma la guerra rallenta le prenotazioni” Redazione Novaradio

I profughi ucraini “saranno i benvenuti negli alberghi della Toscana, attraverso i canali e percorsi che saranno definiti da Regione e prefetture”, precisa Daniele Barbetti, presidente Federalberghi Toscana-Confcommercio. “Il sistema ricettivo toscano si dimostra ancora una volta un asset strategico per la Regione nei momenti di emergenza. Sia nella pandemia, con l’esperienza degli alberghi sanitari, sia in occasione di terremoti e altre emergenze, come quella dei profughi afghani, il sistema ricettivo toscano ha svolto un ruolo complementare a quello della Regione, creando le condizioni affinché le persone potessero sentirsi accolte e protette”, aggiunge Barbetti.

Per adesso “sono ancora da definire gli accordi con Regione, Asl e Prefettura per organizzare l’accoglienza”, spiega a Novaradio Francesco Bechi presidente Federlaberghi Firenze. “A livello fiornetino erano 20 le strutture che si erano messe a disposizione come alberghi sanitari, alla fine ne sono stati usati 7-8. Si spera in una ripresa del turismo e dell’accoglienza, quindi chi potrà dare il sostegno farà un bellissimo gesto”. E proprio con preoccupazione il settore guarda alla ripresa del turismo nei prossimi mesi: “Per ora abbiamo solo un rallentamento nelle prenotazioni, ma ancora non assistiamo a cancellazioni, sarà decisivo il lavoro della diplomazia internazionale dei prossimi 7-10 giorni”. Ascolta >>

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Scritto da: Redazione Novaradio


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