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Mediterranea: “Il decreto sulle ong? Una guerra insensata e disumana, ma noi continueremo il lavoro” – ASCOLTA

today30/12/2022 1

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    Beppe Caccia, armatore di Mediterranea Saving Humans

TRAPANI – “Il nuovo codice di condotta delle ong? Vediamo cosa conterrà il decreto, che stranamente ancora non è stato pubblicato. Per quello che se ne sa appare una insensata guerra contro le ong, ma il nostro lavoro non cambierà: appena potremo, torneremo in mare per salvare i migranti”. Beppe Caccia, della ong di Mediterranea saving humans, boccia senza appello il decreto annunciato dal governo sulle ong, ma in modo altrettanto netto spiega che non cambierà l’impegno con cui la sua organizzazione continuerà il proprio lavoro in mare. Per la verità la nave della ong, la “Mar Jonio”, la momento è in porto a trapani, in attesa del via libera al rientro in acqua da parte di Guardia di Finanza e Capitaneria di porto. Non appena arriveranno le autorizzazioni, la nave tornerà in mare, qualunque cosa preveda il decreto. Dato che in effetti, sottolinea Caccia, un testo ufficiale non c’è: “E’ stato approvato in CdM due giorni fa ma non è stato pubblicato, cosa strana per un provvedimento che dovrebbe essere contingibile e urgente”

L’arrivo a Livorno di 250 migranti a bordo delle due navi “Life support” e “Sea Eye 4” è solo stata una prova generale della stratega del governo Meloni per ostacolare il i salvataggi di profughi nel Mediterraneo, concretizzatasi nel varo del cosiddetto nuovo “codice di condotta”. Tra le novità principali: obbligo di trasporto a terra dopo ogni singolo salvataggio (e quindi divieto di salvataggi multipli); rotta obbligata nel “porto sicuro” indicato dal Viminale, risultato sempre più distante dal luogo del recupero (prima Livorno, ora La Spezia e e Ravenna) così da “allontanare” per un tempo sempre maggiore le navi dalle “aree calde”; pesanti sanzioni (multe fino a 20 mila euro e, in caso di reiterazione, fermo e confisca della nave) di carattere amministrativo, quindi in capo direttamente al prefetto senza alcun vaglio giudiziario; invito ad avviare le procedure d’asilo già a bordo delle navi ong per aggirare le norme del patto di Dublino sul paese di arrivo. “Una guerra senza senso del governo contro le navi civili” la definisce Caccia, che ricorda come l’accanimento sulle ong no sia giustificato dai dati: “Dei 100 mila migranti arrivati in Italia quest’anno, solo il 10% è stato tratto in salvo da navi delle ong. Circa 50 mila sono sbarcati direttamente sulle coste italiane a bordo dei barconi, e 40 mila sono stati portati a a terra dalle nevette di Guardia di Finanza e Guardia Costiera.

Un decreto che rischia di rendere davvero complicato il lavoro delle navi delle ong  delle acque del Mediterraneo Centrale. “Ma soprattutto dei migrati che ogni giorno si mettono in mare per raggiungere l’Europa” dice: “In questi giorni una Ocean Viking si sta dirigendo a Ravenna, a 1500 km di distanza dal luogo in cui ha salvato 113 migranti. Per andare e tornare impiegherà otto giorni. Solo tra ieri e oggi, Alarm Phone ha lanciato almeno 6 segnalazioni di barconi di migranti in difficoltà, tra cui un grosso peschereccio con 500 persone”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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