News

Abetone senza neve, “Appennino deserto, impianti di risalita chiusi. Necessario adattare turismo ai cambiamenti climatici” -ASCOLTA

today10/01/2023

Sfondo
share close
  • cover play_arrow

    Davide Costa,capogruppo minoranza de Il paese che vogliamo Abetone

ABETONE- Appennino senza neve, impianti chiusi, le conseguenze dei cambiamenti climatici sempre più visibili sulle montagne della nostra regione.

“In questo momento dovrebbe essere il pieno della stagione invernale, quando si concentrano le maggiori presenze turistiche ” spiega Davide Costa, capogruppo del gruppo comunale di minoranza “Il Paese che vogliamo – Abetone Cutigliano”. ” L’Appenino è praticamente deserto, tutti gli impianti di risalita sono chiusi non c’è la possibilità di apertura vista l’assenza di precipitazioni nevose e non ci sono le condizioni di temperatura per mettere in funzionamento i cannoni per la produzione della neve. Quindi una doppia difficoltà che ha messo in ginocchio il settore. L’Abetone e le altre località dell’Appennino vivono di turismo e di sci, quindi uno stop totale come quello che stiamo vedendo in queste settimane mette in difficoltà un sistema che già è stato messo a dura prova negli anni precedenti.”

Secondo i dati del Consorzio Lamma negli ultimi 50 anni la temperatura media in Abetone è cresciuta di 1,9 gradi. “Il dato ci mette davanti alla questione dei cambiamenti climatici come mai era successo,” continua Costa. “Il rischio è che gli inverni di questo tipo si possano riproporre anche in futuro. Da questo deve nascere una riflessione su come si può riorganizzare l’offerta turistica in particolare in Abetone e in tutto l’Appennino.”

I presidenti delle Regioni appenniniche colpite dalla mancanza di neve mercoledì saranno ricevuti dalla ministra per il turismo per parlare della richiesta di ristori e possibile stato di emergenza per il comparto neve. “Penso ad uno stato di emergenza – ha affermato – che venga in modo contestuale proposto da più Regioni”.  Giani, oltre alla Toscana, ha citato Emilia Romagna, Abruzzo e Marche, regioni dove l’assenza di neve “tocca il sistema economico fondato sullo sci di queste realtà. E’ indubbio che la questione diventa da interregionale, nazionale, e quindi occorre che sul piano dei ristori agli operatori economici, sul piano dell’abbattimento di costi che possono portare a far slittare i mutui e a ridurre le imposte, soprattutto quelle locali, vi sia una situazione di convergenza fra Comuni interessati, Regioni interessate, e ministero del Turismo, per poter alleggerire dagli oneri operatori che, loro malgrado, non possono vivere la stagione”.

“Non si può abbandonare la stagione invernale ma bisogna ripensare l’offerta turistica nell’ottica della destagionalizzazione per far lavorare la montagna per dodici mesi l’anno: questa è la sfida che attende tutti,” conclude Costa. “Lavorando con la neve ma anche dall’estate, dal trekking, dalle biciclette, dai funghi e dal foliage. Una sfida che va portata avanti senza dimenticare l’inverno.”

Scritto da: Redazione Novaradio


Articolo precedente

News

“Il fondo affitti aiutava 22mila persone in Toscana. La sua cancellazione? Incomprensibile. Stimiamo un +30% di sfratti per morosità”, Sunia – ASCOLTA

FIRENZE- La legge di bilancio ha cancellato il fondo affitti, che aiutava migliaia di famiglia anche in Toscana e a Firenze davanti all'aumento esponenziale del costo degli affitti e del caro vita. "In Toscana per l'anno 2022, le persone beneficiarie erano 22mila persone invece nella città di Firenze erano 2763, "spiega Laura Grandi, segretaria generale Sunia. "Si tratta di numeri alti che rappresentano famiglie che pagano affitti alti che non […]

today09/01/2023


0%