MILANO- L’associazione Giuristi Democratici ha lanciato un appello al Ministro della Giustizia e all’Amministrazione Penitenziaria per denunciare la sproporzione tra fatti commessi e pene inflitte. “Abbiamo ritenuto che si tratti di una vicenda particolarmente complessa e drammatica, per cercare di salvare una vita umana e non essere corresponsabili di una morte,” spiega ai microfoni di Novaradio l’avvocato Roberto Lamacchia, presidente Associazione Giuristi Democratici. Nell’appello la riflessione è quella sul senso del 41 bis e la legittimità dell’ergastolo ostativo.
Sulle condizioni di salute di Cospito: “Il trasferimento dal carcere di Opera è un fatto apprezzabile ma che sposta solo più avanti nel tempo il vero problema. Se non si interrompe attraverso una modifica delle condizioni di detenzione il digiuno ad oltranza di Cospito verrà il momento in cui si dovrà decidere che fare di lui, “continua Lamacchia. “Ovvero far prevalere il diritto a non essere nutrito e a non ricevere aiuto alla sua salute o rimanere fermi nelle posizioni e applicare al detenuto il trattamento sanitario obbligatorio. Qui c’è contrasto netto tra norme costituzionali, ci sono interpretazioni giuridiche diverse tra di loro. Sarà un problema drammatico che si potrà porre unito al fatto che potrebbero esserci medici che si potrebbero opporre a intervenire sul paziente contro la volontà. Non so se abbia già lasciato scritto qualche intenzione relativa non ricevere nessun trattamento sanitario di suo aiuto alla salute.”
Conclude il presidente dell’associazione rilanciando l’appello: “Credo si debba fare è proprio premere perché si possa arrivare ad una modifica del suo stato di detenzione e come è possibile farlo? Attraverso una revoca da parte del ministro da parte del 41 bis. Non possiamo attendere la decisione della magistratura perché è troppo avanti nel tempo.”