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Rapporto Mal’Aria, male le polveri sottili nella Piana Lucchese e Firenze, migliora biossido d’azoto e ozono – ASCOLTA

today01/03/2024

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    Fausto Ferruzza, pres. Legambiente Toscana, 0103024

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    MIchele Urbano, reesp. aria Legambiente Toscana, 0103024

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TOSCANA – “Ci sono luci e ombre in una cornice generale di lievi miglioramenti, con situazioni storicizzate ancora da attenzionare”. Sono dati in chiaroscuro per la Toscana quelli che presenta Mal’Aria 2024, l’annuale report di Legambiente sulla qualità dell’aria, presentato questa mattina a Firenze.

Tra le ombre, ha spiegato il presidente regionale dell’associazione Fausto Ferruzza, “la stazione di Capannori per il particolato fine, pm10 e pm2.5, mentre registriamo un rimbalzo peggiorativo per il pm10 nelle stazioni fiorentine di viale Gramsci e via Ponte alle Mosse, ascrivibile secondo noi ai cantieri per la tramvia”. Il lieve miglioramento, invece, riguarda i dati sul biossido di azoto e soprattutto sull’ozono “che è un gradiente di inquinamento che registriamo in orario diurno e d’estate in tutte le stazione regionali; a Firenze c’è stato un vero crollo. Il tutto in un quadro di leggero miglioramento generalizzato. Anche perché il parco auto sta virando verso l’elettrico, aumentano le zone pedonali e le piste ciclabili, c’è un miglioramento delle caldaie. Siamo in mezzo al guado, ma piano piano stiamo andando nella direzione giusta”.

Tra le politiche da perseguire, per Legambiente tutte quelle che in prospettiva riducono l’impatto di inquinanti e polveri: tramvie e cura del ferro zone 30, ciclabili, rinnovo parco mezzi verso l’elettrico e sostituzione vecchie caldaie. Sui cantieri c’è da pazientare: “Meglio soffrire due anni ora e stare meglio dopo”. Negativoil iudizio inbece sul governo, che tra le sue ultim uscite ha messo nel mirino (del ministro salvini) le “zone 30” e la “città 30”: “Il governo troppo spesso attua politiche contrarie alla transizione ecologica”

Guardando i numeri, nel 2023 Capannori è stata l’unica a non aver rispettato il limite massimo annuo di 35 giorni di sforamento per il pm10, a quota 38, per il sesto anno consecutivo. Seguono Montale con 27 e Firenze Viale Gramsci con 26. Per il pm2.5, i valori maggiori sono stati registrati ancora nella Piana lucchese e nel Valdarno pisano. Per il biossido di azoto, unico inquinante in calo costante a livello nazionale, la sola stazione a non aver rispettato il limite (40 microgrammi per metro cubo) è sempre Firenze Viale Gramsci, vicine allo sforamento anche Firenze Ponte alle Mosse, Livorno (via Carducci) e Grosseto (via Sonnino). In regresso i dati sull’ozono in quasi tutta la Toscana.

“Stiamo lavorando bene – il commento di Pietro Rubellini direttore generale di Arpat – ma siamo di fronte a un nemico subdolo, il cambiamento climatico che ci impone di alzare l’asticella. Visto che per invertire questa tendenza serviranno anni, dobbiamo pensare a iniziative che possano dare ulteriore spinta alle cose che stiamo già facendo ma che non hanno ancora effetti così efficaci”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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